La prima cosa che balza alla mente quando Alex Vinatzer è salito sul podio è stata: «Ma quando arriverà il qualunquista di turno e ci parlerà dei tempi di Tomba (come se Rocca fra l’altro non fosse esistito), e che non abbiamo più campioni in slalom in Italia, e che lo sci non lo segue più nessuno perché non siamo competitivi? Cosa risponderemo? Ci sarebbe, come minimo, da non rispondere nemmeno. O forse scuotere la testa, o addirittura mandare a quel paese sonoramente chi lo domanda. Perché vedrete, la domanda sarà ancora la medesima. Riuscirà allora Vino Vinatzer, oggi sul podio a vent’anni nello slalom di Coppa del Mondo di Zagabria, a far cambiare idea alla massa italiana? Vedremo. Ha 20 anni, il futuro è suo. Ma intanto noi godiamoci questo risultato pazzesco che rilancia lo sci italiano delle discipline tecniche. Slalomista, ma speriamo presto in azione anche in gigante, il ladino di Selva Gardena, ha aperto una nuova era. Lo sapevamo, lo sapevano gli addetti ai lavori, ma aspettavamo un segnale così sfavillante per avere la conferma, la certezza. Grande Vino, Vino buono, Vino d’annata, Vino del futuro.
LAVORO SUPER CON THEOLIER E DEDICA AL FRATELLO MATTIA – Ma ecco Alex Vinatzer, campione del mondo di slalom junior in carica, al termine dell’appuntamento croato sulla Collina di Sljeme: «Non riesco a smettere di sorridere, non ci credo ancora. Che spettacolo il primo podio…Un grazie particolare al mio tecnico Jacques Theolier, mi trovo alla perfezione e ci alleniamo tutti in maniera efficace. La direzione è quella giusta. Ovviamente non voglio fermarmi qua, a vent’anni ho una lunga carriera davanti. Ora desidero già dai prossimi appuntamenti confermare questo livello, anche se sono consapevole che non è facile. Voglio tenere questo ritmo, questa andatura, già anche a Madonna di Campiglio. Ci sarà pressione dopo questo podio, parliamo della gara in casa, ma sono sereno e cerco conferme. Una dedica particolare? Al mio fratellino Mattia che compie nove anni».