La vicentina lascia l’agonismo per diventare allenatrice
Farewell, arrivederci! Sempre sulle piste, in realtà, perché Giulia Gianesini da Gallio, provincia di Vicenza (è nata ad Asiago) ha appena deciso di lasciare l’agonismo, da atleta, ma probabilmente ci rientrerà da allenatrice. Decisione che era nell’aria, dopo praticamente due stagioni intere saltate per infortuni, e decisione che la stessa portacolori delle Fiamme Oro ha voluto comunicare, come si usa ormai oggi, attraverso la sua pagina Facebook. Ci resterà l’amaro in bocca per non aver potuto scoprire fino in fondo il potenziale di un’atleta con un fisico scolpito nella roccia, che in allenamento andava più forte di tutte e invece faticava in gara. Ma ora si apre un nuovo capitolo.
IL MESSAGGIO DI GIULIA – <<Quando sei un’atleta non pensi mai al momento in cui dovrai smettere..è una cosa talmente lontana che la non prendi mai in considerazione anche se tutti sanno che prima o poi dovrà accadere e per me è arrivato quel momento. Lo sci (agonisticamente parlando) è sempre stato per me passione, coinvolgimento, dedizione e divertimento e ho sempre promesso a me stessa che qualora una di queste cose fosse venuta meno, non avrebbe più avuto senso continuare su questa strada. Chiudo questa parentesi della mia vita portando con me tante cose, gioie e dolori, momenti di felicità e momenti difficili, lo sci mi ha insegnato tanto come le persone che ne fanno parte..sia quelle che hanno creduto in me sia quelle che non l’hanno fatto…mi hanno reso più forte e mi hanno dato modo di credere più in me stessa…sono orgogliosa di quello che ho fatto e anche se il rimpianto di non aver espresso tutte le potenzialità c’è, finisco questa esperienza con la speranza di saper trasmettere agli altri la passione infinita per questo sport che tanto mi ha dato e tanto mi ha tolto. Il ringraziamento più grande va ai miei genitori perché senza di loro sarebbe stato tutto impossibile, non mi hanno fatto mai mancare niente e sono stati e sono una guida importante ogni giorno . Ovviamente un grazie va alla mia famiglia, a Giorgio, al mio fanclub , ai miei amici e a tutte le persone che hanno avuto fiducia in me. Ringrazio di cuore il gruppo delle Fiamme Oro e in particolare a Igor Cigolla per essere sempre stato presente in qualsiasi momento. Da domani inizierà per me una nuova carriera come allenatrice e come Istruttrice…chissà come sarà essere dall’altra parte..!!!…un abbraccio a tutti coloro che mi hanno sostenuto… Con affetto, Giulia>>.
CARRIERA – Ero presente al parterre di Cortina d’Ampezzo il giorno del suo miglior risultato in Coppa del Mondo, il 24 gennaio 2010, un nono posto che allora, a 25 anni, lasciava presagire finalmente uno “sblocco” mentale in gara e un futuro molto più roseo all’interno del circuito, come purtroppo non è avvenuto poi, anche a causa di tanti infortuni, guai fisici e di una concorrenza feroce nella squadra femminile italiana di slalom gigante. Giulia, che non ha mai partecipato a un’edizione di un’Olimpiade o Mondiale senior, ha esordito in Coppa del Mondo il 28 dicembre 2004 a Semmering, in Austria, ovviamente in gigante, la sua specialità preferita, l’unica in cui ha gareggiato nel finale di carriera, anche se ha pure partecipato, in precedenza, a sei superG, tre slalom e una Supercombinata, senza mai entrare nelle 30. In Coppa Europa ha collezionato sei podi, senza vittorie, tutti tra le porte larghe.
GUAI FISICI – Ricordiamo, infine, le ultime vicissitudini fisiche che ne hanno purtroppo anticipato l’addio all’agonismo, crediamo. Lo scorso novembre, in allenamento con il suo Gruppo Sportivo Militare, si era procurata una microfrattura a un piede; ma in precedenza, nel settembre 2012, a Ushuaia, aveva rischiato veramente grosso durante un “giro” di gigante al Cerro Castor, in Argentina, per una caduta che le aveva procurato un trauma cranico con conseguenze, per fortuna dopo qualche mese svanite, anche su visibilità ed equilibrio.
In bocca al lupo per la nuova vita, Giulia.