Gigante infuocato sulla Schneekristall

LIVE DASAALBACH

È la vigilia del gigante femminile e il primo sguardo va alla pista. Intanto si corre sulla Schneekristall, il pendio a fianco della Ulli Maier che ha finora ospitato le gare femminili. E poi le previsioni annunciano nuvole ma soprattutto temperature elevate. Neve primaverile, condizioni differenti. Tante pretendenti al titolo. C’è la svizzera Lara Gut-Behrami, c’è la svedese Sara Hector e ancora la neozelandese Alice Robinson, ma anche la canadese Valerie Grenier.

Ma c’è anche l’Italia che parte per qualcosa di grande, immenso. Soprattutto con Federica Brignone che è uscita allo scoperto da giorni e dice: «Sì, parto tra le favorite perché è tutto l’inverno che scio forte in gigante e sono veloce. Ma ci metto pure qualche outsider in questi eventi». Però è stata una stagione un po’ stramba in questa specialità. Due vittorie all’attivo, tre uscite e tanto rammarico. Lo ammette lei stessa senza troppi giri di parole: «Finora è stata una stagione strana in gigante, sono saltata in tre prove dove avrei comunque potuto fare bene – racconta -. Questo è uno sport crudele perché se sbagli rischi di raccogliere zero». Come ha fatto lei a Killington, Kranjska Gora e Kronplatz. La neve è dalla sua, Brignone apprezza le condizioni primaverili, ma ogni gara ha la sua storia. A maggior ragione quella di domani che assegnerà le tre medaglie iridate.

Federica Brignone ©Pentaphoto

Dopo un mese quasi esclusivamente dedicato alla velocità, qualche giro di gigante per la valdostana, che ha anche testato dei materiali senza però apportare particolari modifiche. Dopo gli ultimi salti della discesa è tornata a dare un po’ di noia la schiena, un dolore che si porta avanti da inizio stagione. «Non ho mai avuto problemi, ora un po’ l’età, un po’ i materiali sempre più performanti, un po’ le pressioni e le velocità, mi dà fastidio – ammette – da novembre non tocco un bilanciere, ma carico comunque in maniera differente. Ho adattato un po’ la mia preparazione». È serena mentre parla, vicino a lei il casco con rappresentata la tigre e poi la medaglia d’argento che brilla per la grande manche che ha saputo tirare fuori nel superG, su una pista non certamente adatta a una sciatrice tecnica che ha saputo crescere in modo esponenziale nella scorrevolezza. La velocità è però in archivio, ora è il tempo di pensare al gigante. «Tengo molto a questa gara per dimostrare quanto sia competitiva, l’argento in supergigante e la prestazione in discesa mi hanno dato ulteriore sicurezza».

Sofia Goggia in discesa a Garmisch, oggi © Agence Zoom

Torna in pista anche Sofia Goggia, che ha raccontato di avere nello zaino la piastra tolta in autunno che le dava un fastidio tale da non riuscire neppure a sciare. «Per ricordarmi quello che non devo fare ed evitare di ripetere quello che mi è successo. In estate vedevo le stelle e ho deciso di operarmi. Poi sono tornata a fare le prime curve in gigante Val Senales e ho sentito il fruscio del palo che mi ha riportato quel 5 febbraio, quando il piede mi si era incastrato». Ha sciato poco a inizio stagione, ma soprattutto ha sciato solo a Copper Mountain e sempre sulla stessa pista. È però tornata ancora una volta a vincere in discesa e in superG, performando anche in gigante. A Saalbach si è giocata una medaglia in superG, mentre in discesa non è riuscita a entrare in sintonia con la pista. E un po’ di rammarico c’è, non lo nasconde. «Ai Mondiali contano solo le medaglie e finora non sono riuscita a raggiungerle – dice -. Conservo maggiori rimpianti in supergigante, dove ho avuto le mie chances, mentre in discesa non ho mai avuto reali possibilità, avrei dovuto fare un miracolo che attualmente non saprei dove andare a pescare».

Lara Della Mea ©Pentaphoto

A completare il quartetto azzurro saranno poi la cuneese Marta Bassino e la friulana Lara Della Mea. «Arrivo a questa gara con la giusta grinta e la serenità che mi ha regalato l’oro nel parallelo a squadre. Nelle ultime due gare sono costantemente migliorata, a Kronplatz è arrivato anche il mio miglior piazzamento con l’undicesimo posto, mi piacerebbe salire ancora di qualche gradino».

Prima manche alle 9.45, seconda alle 13.15. Ad aprire le danze sarà la norvegese Thea Louise Stjernesund, pettorale 4 per Federica Brignone, 8 per Sofia Goggia che è rientrata nel primo gruppo, 13 per Marta Bassino e 30 per Lara Della Mea.

 

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