Fondazione Cortina: l’esperienza, il rinnovamento e la passione di un gruppo coeso

Hotel Cortina, nel cuore della località glamour delle Dolomiti. Momento distensivo per tutti dopo la giornata in pista. Media, organizzatori, addetti ai lavori, un brindisi alla tappa della Queen of Speed e ai Giochi Olimpici che si sentono sempre più. Inutile girarci intorno, ormai l’aria che si respira è quella e a Cortina d’Ampezzo è tempo di prove generali. Partendo da un gruppo di lavoro solido, che si è rinnovato nel tempo, ma che ha mantenuto inalterata la grande tradizione e professionalità. E lo racconta prima di un brindisi il presidente di Fondazione Cortina, Stefano Longo, che al suo fianco ha voluto altre tre figure chiave della macchina: il direttore generale Michele Di Gallo, il direttore di gara Matteo Gobbo e il direttore di pista Davide Viel. «Definisco la Fondazione un po’ una azienda allargata e qui ci sono le prime linee di un team solido, ognuno con il proprio ruolo – racconta -. Loro sono la terza generazione di un gruppo che ha ormai una esperienza ultra trentennale e dietro a tutto questo c’è grande professionalità e passione».

Un team affiatato, che lavora senza sosta. «363 giorni per prepararci all’evento dell’anno successivo – aggiunge Longo – E quando vedo che a giugno si svolgono già le prime riunioni legate al tema della sicurezza, delle modalità di soccorso, dico che siamo sulla ottima strada. Le prime 48 ore sono andate bene, ora ce ne aspettano altre 48 per portare a conclusione un’altra bella edizione. Ma siamo fiduciosi, anche se poi i feedback spettano agli atleti».

Lavoro, tanto, negli uffici, sotto il coordinamento di Michele Di Gallo, per anni tecnico in pista e ora da tempo direttore generale di una macchina complessa. Riunioni, bilanci, programmazione, con un occhio sulla neve, dove operano Matteo e Davide. E qui si apre un altro mondo, perché le atlete – complici anche i materiali – vanno sempre più veloce e dunque chi opera sul pendio non può smettere di studiare per preparare la giusta pista. «Con l’intento di alzare sempre l’asticella e continuare a migliorare». Saper quanto lavorare il dente, come e quanto muovere il terreno in un determinato passaggio per aumentare o controllare la velocità, sono aspetti fondamentali. Per mantenere inalterato lo spettacolo, garantire ottime condizioni per gareggiare, con l’occhio ovviamente rivolto alla sicurezza.

Grande esperienza anche nella preparazione della neve. Che cambia di anno in anno, a seconda della situazione. Quest’anno, con un buon fondo di neve prodotta dal sistema di innevamento programmato, è stata cingolata avanti e indietro, aprendola un po’ ma non troppo. Un lavoro certosino e di precisione con i gatti, prima di intervenire con l’acqua e bagnarla praticamente da cima a fondo venerdì scorso. Un metodo che funziona, consolidato, che permette anche di entrare in pista con i mezzi qualora fosse necessario smussare un salto oppure intervenire in caso di nevicate. Traspare esperienza e passione nelle parole di Davide.

Oggi giornata splendida a Cortina d’Ampezzo, Olympia delle Tofane tirata a lucido: 120 passaggi e non un segno. È quello che cercano gli uomini di pista, che ora sono pronti alle due grandi giornate. Le ultime due della Queen of Speed prima dei Giochi Olimpici, perché il prossimo anno le gare di Cortina d’Ampezzo assegneranno le medaglie. E il conto alla rovescia, questa volta, è iniziato per davvero.

 

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