Con il fine settimana canadese di Lake Louise si è aperta la stagione della velocità della Coppa del Mondo maschile. Sono stato tre volte sulla Men’s Olympic, ovvero nel novembre 2007, 2008 e 2009, le stagioni in cui facevo parte dello staff tecnico dei velocisti azzurri. Il ricordo più bello a Lake Louise? La vittoria di Fill nel 2008 ovviamente, la prima del velocista di Castelrotto nella massima serie. A proposito di Peter Fill. E’ cresciuto ancora in questi anni, arrivando ad una maturazione tecnica e tattica che lo ha portato a vincere addirittura due Coppe del Mondo di discesa. Mitico. E quest’anno? Come ha iniziato la stagione Peter? Bene direi. In discesa è stato molto veloce sui piani, quest’inverno lo vedremo ancora davanti con i primi della classe. Peccato solo l’errore di linea prima del salto al cosidetto «angolo dei coach» in discesa, altrimenti era comodamente sul podio, perso poi per due decimi. L’opening di velocità inoltre ci ha mostrato un Christof Innerhofer a due facce. E’ vero, in superG è stato protagonista di una buona prova. Sesto, con Dominik Paris settimo e Peter Fill ottavo, sono stati a ridosso del podio come posizione i nostri big azzurri, ma i ritardi appaiono un po’ troppo pesanti. Prendono tutti oltre un secondo, ma i considerazione della brutta discesa, in superG Inner mi è piaciuto. In discesa no. Non veloce sui tratti più pianeggianti, anche sul muro non ha brillato. Ha fatto fatica a collegare le curve, è stato passivo sugli sci, pareva in balia dell’attrezzo.
NORVEGESI A TUTTA – Chi invece ha impressionato è lo squadrone norvegese. Sono già in palla i vikinghi, in una condizione sfavillante. Kjetil Jansrud, Alkesander Aamodt Kilde, Aksel Lund Svindal, che tridente davvero: sempre in spinta in curva, sono capaci di fare velocità continuamente. La Men’s Olympic è una pista abbastanza piatta, ma si può fare comunque la differenza nelle curve dopo tre quarti di gara. Gli scandinavi sanno fare bene le curve e inoltre hanno una capacità sublime di far correre lo sci e tenerlo sempre in spinta. Inoltre voglio fare un applauso a Matthias Mayer: l’austriaco, secondo in discesa, è uscito in superG ed era sui tempi del vincitore Jansrud. Mayer è proprio un velocista completo.
GIOVANI NON BRILLANTI – Un pensiero sui nostri giovani leoni. E’ vero, Alexander Prast non può essere ancora giudicato. Tuttavia da Emanule Buzzi e Guglielmo Bosca mi aspettavo di più. Mai in gara (Henri Battilani non schierato), hanno deluso in Canada. Certo, stiamo parlando delle prime due gare della stagione di Coppa del mondo, adesso arriva Beaver Creek. Pendio sicuramente più tecnico la Birds of Prey, vedremo come andrà a finire.
Giuseppe Zeni, 49 anni di Tesero (TN), è direttore tecnico delle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato. Ha allenato per tre anni la squadra azzurra di discesa di Coppa del Mondo, per quattro la formazione delle slalomiste azzurre di Coppa del Mondo (due nel team di Karen Putzer), per un altro biennio il gruppo Coppa Europa maschile.