Tre superG disputati in stagione, altrettante vittorie per Lara Gut, in caccia della seconda coppa generale e terza della specialità, in carriera. Per le azzurre prima gara nella disciplina senza podi (Goggia era stata terza a Lake Louise, Elena Curtoni terza a Val d’Isere), ma la prova è comunque positiva, pensando anche all’assenza di Nadia Fanchini. Tre nelle dieci, con Curtoni sesta, Brignone settima e Marsaglia decima. Ecco le voci dal parterre di Garmisch-Partenkirchen.
ELENA CURTONI – «Sono contenta comunque del risultato – ci dice la valtellinese -, ma so che potevo giocarmi qualcosa di più: il podio. L’ho perso in parte nel piano iniziale e poi a metà, sono andata troppo lunga di linea e mi sono vista costretta a sterzare un po’, perdendo tanta velocità. Comunque un sesto posto è una bella conferma, sono consapevole almeno di essere sempre lì, tra le prime, nella disciplina».

FEDERICA BRIGNONE – «Sono molto soddisfatta del mio piazzamento – ammette la valdostana -. A tratti sono andata bene, a tratti non troppo, per questo poi non ero così contenta al traguardo. Nella zona “dell’Inferno” non ho osato come avrei dovuto. E poi perdo tantissimo in alto, devo davvero lavorare sui piani dritti e lenti. Però faccio un passo alla volta; il superG oggi era molto bello, come sempre del resto qui a Garmisch. Veloce, neanche così difficile nella tracciatura: la difficoltà era riuscire a spingere in ogni pezzo senza perdere la linea. La neve però non dava belle sensazioni, non era semplice fidarsi».

FRANCESCA MARSAGLIA – «Mi piacerebbe riuscire a terminare un superG senza errori da cima a fondo – dice Francesca, che oggi ha comunque sciato veramente bene -. E invece… ho commesso ancora uno sbaglio di troppo. In realtà l’avevo vista così in ricognizione, quindi ho solo fatto quello che avevo in testa. Ma sbatteva tanto in quella porta, proprio prima dell’ultimo intermedio e sono andata fuori linea. Per stare dentro ho dovuto girare i piedi in un punto senza pendenza, perdendo tanta velocità. Me ne sono resa conto subito. Ci riproveremo alla prossima occasione».

LARA GUT – «Un superG più difficile del solito, tracciato dal nostro allenatore – ha detto la ticinese a fis-ski.com -. Lake Louise era semplice, mentre in Val d’Isere avevamo molto spazio tra le porte. Qui invece il disegno era molto tecnico. Ho dovuto sciare con la testa, in realtà non sono stata così pulita nelle linee e con i miei sci. La mia sensazione era che potessi stare di più “sugli sci” nel tratto centrale, per quello non ero molto soddisfatta al traguardo. Ma questo è quello che capita quando i tracciati sono difficili: tutte devono arrivare all’arrivo e cercare… almeno di sciare. Alla fine sono stata fortunata, oggi».

WEIRATHER – «Quando ho tagliato il traguardo non pensavo di aver fatto una grande gara – ha detto al sito della Federazione internazionale la figlia d’arte -. Ma il superG in questo momento è la disciplina in cui sono più competitiva, per cui forse non ho bisogno di una gara perfetta per stare davanti, come in discesa».
Appuntamento martedì con il gigante di Kronplatz, l’ultimo prima dei Mondiali di St. Moritz 2017.
