Sottovalutato, forse, ma molto, molto importante. Perché nel circuito continenale transitano i talenti di domani e forse anche quelli di… oggi. La Coppa Europa femminile scatta da Trysil, in Norvegia, con lo slalom gigante previsto alle 10 e 13 nelle due manche. In questa specialità l’Italia punta decisa al podio potendo contare su atlete del calibro di Laura Pirovano, Roberta Melesi, Valentina Cillara Rossi, Jole Galli. Con loro in gara Jasmine Fiorano, Asja Zenere, Sofia Pizzato, Carlotta Saracco e Lara Della Mea. Lunedì 5 e martedì 6 dicembre spazio allo slalom, stessa località, con Nicole Agnelli, Michela Azzola, Lara Della Mea, Lucrezia Lorenzi, Martina Perruchon, Carlotta Saracco, Vera Tschurtschenthaler, Federica Sosio e Jasmine Fiorano.
DEVID SALVADORI – «Tutto bene qui in Norvegia – ci dice il responsabile delle squadra di gigante, discesa, superG. Siamo stati quattro giorni a Kvitfjell, lavorando in superG sulla pista da gara e poi in gigante, con un pomeriggio dedicato anche allo slalom. Condizioni ottimali della neve, non troppo dura, direi perfetta. Poi il trasferimento a Trysil, dove abbiamo trovato condizioni diverse. Pista più ripida, neve dura. Le ragazze si stanno avvicinando al clima gara, l’apertura è sempre particolare. Non abbiamo avuto grandi confronti finora. In gigante e superG stanno sciando abbastanza bene, in gara però serviranno convinzione, fame, cattiveria e continuità. Sono comunque soddisfatto del lavoro svolto fino a ora. E’ tornata anche la Pirovano con noi e può sicuramente sciare ad alti livelli in Coppa Europa per poi tornare in Coppa del Mondo e fare quello che sa. Mi aspetto il salto di qualità da Cillara Rossi e Galli, con Agnelli che deve ritornare ai livelli di tre anni fa. A Zenere serve continuità, alle giovani chiedo di osare. Ho visto bene Fiorano, sta ritornando a buoni livelli e soprattutto non ha dolore alle ginocchia. Sosio deve ancora trovare la condizione migliore dopo l’infortunio. Melesi alterna buone prove ad altre meno, ma quando fa tutto bene è molto veloce. Le manca un po’ continuità».