Ciao Natz…

Ieri l'ultimo saluto a Ignatz Lechtaler a Corces di Silandro

A Corces di Silandro ieri il saluto ufficiale a ‘Naz’ Lechthaler, scomparso prematuramente la settimana scorsa mentre si trovava in Germania con la nazionale di canoa. aC’erano tutti i suoi ragazzi in Val Venosta. Quelli dello sci alpino, del biathlon, della canoa. Naz era un tipo speciale, un personaggio particolare. Era uno da dietro le quinte, da seconda linea, ma era uno da spogliatoio, da gruppo. Fisioterapista capace, ma anche un po’ mago, artista, inventore, stregone. Le sue creme ed i suo inguenti, talvolta artigianali, talvolta frutto di miscelazioni, hanno curato per trent’anni muscoli e tendini di tantissimi campioni. Fisioterpista ma anche piscologo, motivatore, personaggio di compagnia. «E’ vero, era un motivatore efficace per i ragazzi, oltre a far bene il suo lavoro», ricorda Alberto Ghidoni. «La parola giusta al momento giusto. Mi ricordo al primo anno in squadra a Las Lenas, l’ho sempre ascoltato, preso in considerazione, mi confidavo spesso con lui», fa sapere Patrick Staudacher, uno degli atleti che ha ‘vissuto’ maggiormente Natz. «Si, per certi aspetti era il numero uno, a volte era quasi un dottore aggiunto», chiosa Peter Fill. «Ci mancherà la sua allegria, la sua giovialità», chiude Gianluca Rulfi. Dopo l’estate con la canoa, da novembre sarebbe tornato con i suoi discesisti. Adesso li motiverà dal cielo.

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