Ghiacciai alpini o trasferta nell’emisfero Sud? Questo un po’ il dilemma negli staff delle Nazionali. Non perché non ci siano le condizioni di innevamento, anzi: Cerro Castor, meta scelta da molte squadre (e dove l’Italia sembra intenzionata ad andare da metà agosto), ha già aperto dal 2 luglio; stesso discorso in Nuova Zelanda, con impianti aperti, per esempio a Coronet Peak. Insomma la neve sembra non mancare, il problema, com’è facilmente immaginabile, è quello dei trasferimenti, o meglio della possibile quarantena una volta arrivati nel Paese. In Argentina, per esempio, come si legge sul sito www.viaggiaresicuri.it, non sono previste restrizioni ai voli dall’Italia, anche se sono ancora in vigore sino al 6 agosto misure dure di contenimento della pandemia, ma c’è l’obbligo della quarantena di sette giorni all’arrivo. Una settimana di stop, oppure si può fare una sorta di quarantena attiva, magari facendo scalo, senza però fermarsi (e soprattutto senza fare dogana) a Buenos Aires e andando direttamente a Ushuaia, entrando (o rimanendo) così una sorta di bolla?
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