Cercava regolarità, desiderava continuità. Ed eccola. Mattia Casse, dopo il podio in Gardena, eccolo fantastico terzo nella discesa di Wengen. Seconda giornata del 93° Lauberhornrennen con la discesa mutilata causa vento e partenza abbassata sopra l’Hundschopf. E Mattia, sceso con il 3, dimostra finalmente di mettere in gara quello che spesso fa di buono nelle prove cronometrate. Classe ’90, valsusino ma orobico d’adozione per amore, sembra aver trovato la stabilità, la solidità, l’approccio giusto nelle gare che contano. E soprattutto, la salute. Bravo Mattia, un podio sul Lauberhorn è tanta roba: terzo in una classica monumento, benedetta come sempre da un pubblico numerosissimo come sempre. Eccolo Mattia: «Ho sempre pensato che a Wengen bisognava partire davanti e oggi ho fatto una gran bella gara. Ho attaccato dall’inizio alla fine. Essere dietro a due mostri sacri, a due bei trattori è proprio un bel podio. Dal podio della Val Gardena che mi ha sbloccato, per me era importante trovare continuità e solidità. Gennaio è inziato con tanta solidità e consapevolezza. Studio i passaggi 1000 volte prima delle gare e delle prove, così ho fatto oggi su questa pista. Ho iniziato un processo di studio alla perfezione di ogni singolo passaggio in ogni tracciato. Questa per me è grande consapevolezza».
Qua ci salgono solo pezzi da novanta, non meteore. E salire sul podio dietro a fuoriclasse come il norvegese Aleksander Aamodt Kilde che trionfa e allo svizzero Marco Odermatt, vale quasi una ittoria. Lo scandinavo, vincitore del superG di ieri, stacca di 88 centesimi l’elvetico. Casse chiude a 1.01.
Quarto posto per l’austriaco Vincent Kriechmayr a 1.15, quinto Beat Feuz all’ultima gara in carriera. Sesta piazza ancora per la formazione rossocrociata con Nils Hintermann e settima con Gllles Roulin. Dominik Paris sta ritrovando piano piano lo smalto che lo contraddistingue da sempre: termina 9° a 1.53 e mette subito la sua Streif di Kitz nel mirino per il prossimo fine settimana. E undicesimo troviamo il sempreverde Matteo Marsaglia: duro a morire il ‘romano di san Sicario’ sfiora la top ten a 1.83 dalla testa della classifica. La compagine e di Lorenzo Galli cresce, va forte. Florian Schieder 19° con il 44 completa il senza dubbio positivo bilancio di squadra. Poi Christof Innerhofer 30°, più attardati Nicolò Molteni e Matteo Franzoso. Out Guglielmo Bosca. Domani lo slalom sulla Maennlichen-Jangrauf che chiude la rassegna bernese.