Brignone e la medaglia vinta con la testa

A vedere le immagini della cerimonia di premiazione, Federica Brignone ha dato l’impressione di essere più felice per la medaglia di combinata che per quella di gigante. O forse sarà la somma delle due ad averla fatta esplodere di gioia. «La combinata alpina è una disciplina in cui ho sempre creduto – spiega -. Bisogna essere costanti, bisogna crederci. Io l’ho sempre fatto in Coppa del Mondo, ma mai in un grande evento. Per questo è davvero una bella soddisfazione». 

Non era facile tuffarsi prima dal cancelletto della discesa, poi da quello dello slalom, a poche ore di distanza dall’immensa polemica scoppiata in Italia, per alcune dichiarazioni che mamma Ninna Quario ha riportato a Radio Capital e che riguardano il recupero lampo di Sofia Goggia. Per fortuna Federica è rimasta estranea a tutto, non ha preso in mano il telefono e non ha letto nulla. «Non lo accendo nemmeno la mattina della gara e ieri sera sono andata a dormire presto perché oggi alle 6.15 suonava la sveglia». 

Così è riuscita a costruire la sua seconda medaglia a Pechino, la terza (olimpica) della sua carriera capolavoro. «Altrimenti anziché con la medaglia sarei arrivata con un grande nervoso oggi«. Si gode il momento, si gode un altro podio che a questo punto cambia il bilancio della sua Olimpiade: «Fare due medaglie ai Giochi è tanta roba: sono partita con più possibilità, però poi farlo è un’altra storia. Guardate anche solo la Shiffrin come va a casa. Il nostro sport è davvero difficile e complesso per tutta una serie di variabili che non ci sono quando sei magari in piscina». 

Federica Brignone è riuscita a ripartire e a ritrovare se stessa dopo alcuni giorni di smarrimento. Aveva bisogno di staccare, di fare altre attività e di cambiare un po’ la solita monotonia. A mandarla in tilt il risultato del superG e delle prime prove della discesa. «Non so sciare» ha detto al fratello Davide che ha risposto in modo innervosito. «Alla fine aveva ragione lui perché così perdo energie. Io però sono così, non ho tutte queste sicurezze e mi basta sbagliare una prova per andare fuori palla». 

A servire come svolta è stata l’ultima prova, quella di ieri che nessuno ha considerato perché disputata in contemporanea con lo slalom. Lì Federica ha ritrovato le sensazioni che ha provato a risentire anche oggi. Ci è riuscita a tratti, quanto è bastato per fare una discesa positiva e andarsi a giocare le sue carte in slalom. 

Federica ieri non ha fatto una manche strepitosa in discesa e neppure in slalom. Si è mossa come una sciatrice esperta. «Ho fatto la vera combinatista, ho usato la testa». Quella testa che era saltata qualche giorno fa e che è tornata in moto per la medaglia di bronzo. 

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