Borsotti, Bardonecchia, sui Pulcini: «Serve pazienza, è sbagliata la ricerca a priori del confronto»

Solida realtà piemontese, lo Sci Club Bardonecchia, sodalizio presieduto da Luca De Zen, è uno dei riferimenti a livello nazionale. Tutte le categorie presenti, dall’avviamento fino ai Giovani. Facciamo con il direttore tecnico Dario Borsotti, papà di Camilla ex azzurra e di Giovanni attualmente azzurro in Coppa del Mondo in gigante, il punto sulla categoria Pulcini. Per una volta non classifiche, organigramma, metodo di allenamento, ma una presa di posizione su come in generale si sta muovendo il movimento dei Baby e dei Cuccioli.

L’OPINIONE DEL DT – Ecco Dario: «Noto in questi anni davvero una attenzione smodata alla gara a livello di Baby e Cuccioli. Sembra che l’obiettivo primario sia macinare pali, gareggiare, confrontarsi. Si, la parola d’ordine sembra proprio confronto, cosa che a mio giudizio è esagerata per i Pulcini. Va bene un paio di confronti nazionali all’anno, ma il termine confronto a questa età mi pare si porti dietro concetti e valori a volte negativi. C’è tanto tempo per crescere, per maturare, fare esclusivamente a tutta agonismo è un errore a quelle età. E’ errata la corsa alle gare, girare in continuazione sia per costi (dov’è lo skipass regionale?) sia per lo stress. Mi era piaciuta una proposta di un circuitino su Bardonecchia proposto da Giancarlo Croce del Lancia poi boicottato. Dobbiamo tornare alla multidisciplinarietà non solo in estate ma anche in inverno. Dobbiamo far imparare a sciare i nostri piccoli per poi dopo curare la tecnica. Ora sembra che si alleni l’errore, più che allenare a crescere tecnicamente. La ricerca delle gare, del confronto serrato, dell’agonismo spinto senza aspetto ludico, porta all’esasperazione e così all’abbandono precoce. Serve pazienza. Poi non lamentiamoci che ci sono tantissimi Pulcini, meno Children e pochi Giovani…». 

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