Bormio: gli highlights di Marco Pastore

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PARIS – Dominik Paris ottiene il primo successo in carriera. Una prestazione davvero fantastica su una pista non solo molto tecnica, ma massacrante dal punto di vista fisico. Dominik conferma ogni giorno di più i miglioramenti tecnici che lo stanno accompagnando costantemente nella sua giovane carriera e oggi può essere considerato un campione maturo, temibile per tutti. Non solo tecnica e scorrevolezza, ma anche una grande condizione fisica che gli ha permesso di vincere la gara anche grazie all’ultima sezione di pista, quella dove tutti erano distrutti e dove ha fatto segnare il miglior parziale. La sua azione è sempre molto fluida e l’espressione della sua enorme forza fisica, sempre ben distribuita, con appoggi e assetto molto centrali. Un successo meritato, seppure condiviso con Hannes Reichelt.

DISTACCHI – Non capita spesso di vedere quattro atleti in cima alla classifica, racchiusi in soli due centesimi di secondo. Gare praticamente identiche quelle di Paris, Reichelt, Svindal e Kroell, ma solo a livello cronometrico. La pista Stelvio è forse la più difficile del circuito, sicuramente la più dura dal punto di vista fisico. Analizzando le singole prove dei ‘magnifici 4’ si notano differenze abbastanza nette tra le varie sezioni di pista. Al traguardo, distacchi e vantaggi costruiti nei rilevamenti parziali si annullano e la classifica odierna diventa qualcosa di difficilmente ripetibile. Una vittoria spartita in due ed un podio per Svindal che accumula altri punti pesanti nell’ottica della classifica generale, non possono che regalare a questi tre atleti un’immensa soddisfazione. Ad avere la peggio è Klaus Kroell, che manca il podio per un centesimo e la vittoria per due.

FATICA – Lo sci è tecnica e fatica. Spesso le gare di Coppa del Mondo sono gestite e sopportate al meglio da atleti che fanno della potenza, rapidità e resistenza alla forza le loro armi migliori. Oggi non è stato così. L’ultimo muro della Stelvio che porta al traguardo sembra un incubo per tutti. Si vedono sci di traverso, pericolosi arretramenti e ritardi di linea, cedimenti del baricentro. Eppure parliamo dei migliori sciatori al mondo. Chi ha saputo gestire meglio l’ultima parte di gara lo ha fatto non solo grazie a un’ottima condizione atletica, ma anche in virtù di un assetto centrale, un miglior equilibrio sugli sci e di conseguenza un minor dispendio energetico. In questo, Dominik Paris è stato certamente il migliore.

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