MÉRIBEL – L’Italia cala le sue stelle nel gigante femminile, che arriva dopo una lunga attesa e due giornate di paralleli che ancora una volta non mettono d’accordo proprio tutti. Si volta pagina, si torna alle gare tradizionali, con le due iridate Marta Bassino e Federica Brignone che sognano il bis o comunque non si accontentano di una medaglia d’oro. Entrambe hanno grandi ambizioni tra le porte larghe, la prima disciplina ad aver regalato loro immense soddisfazioni. L’avvicinamento a questo appuntamento sarebbe dovuto essere uguale per entrambe, ma se Marta Bassino si è allenata a Les Menuires con Tessa Worley, Valerie Grenier e altre gigantiste, Federica Brignone è rimasta a letto quattro giorni con un febbrone. «L’ho presa secca» dice. È tornata a casa, si è curata e ha rimesso gli sci solo nella giornata di mercoledì «per riprendere un po’ i ritmi, attivarmi e farmi due giri di gigantino facile».
Non è certo l’avvicinamento che sperava di fare, vero anche che una campionessa del suo calibro non ha bisogno di chissà quanti giorni di gigante per ritrovare la curva veloce. Piuttosto servono le energie, che Federica ha provato a custodire con grande attenzione: le poche che le sono rimaste vorrà spenderle tutte nel gigante di oggi. Attaccando senza ritegno come ha sempre fatto, specifica. «Stare lontana dai Mondiali mi ha permesso di staccare, riposare mentalmente e arrivare senza stress – ammette – questa è senza dubbio un aspetto positivo di questo breve stop che non avrei voluto fare. Non sarò al cento per cento fisicamente, ma in gare di un giorno come questa è importante la testa».

Sembra essere andata a risparmio di energia anche Marta Bassino, uscita alla prima run di un parallelo individuale in cui, da campionessa in carica, è stato difficile dire: “non partecipo”. «Mi aspettavo di arrivare un filo più avanti, ma sono contenta di averlo fatto perché è una disciplina che mi attiva molto e mi fa trovare i tempismi per il gigante – dice -. Il calendario sicuramente è rivedibile perché altrimenti devi fare delle scelte, io l’ho fatto perché comunque in precedenza i miei giorni di allenamenti li avevo fatti e stavo bene. Ma fossi andata avanti con le run… sarebbe stato un problema perché questa disciplina ti devasta, se fatta a ripetizione». E quindi in qualche modo testa subito alla sfida gigante: «È la pista delle Finali dove abbiamo un bellissimo ricordo sia io che Fede». Lo scorso hanno sulla Roc de Fer era stata doppietta italiana con Brignone prima e Bassino seconda. Ma la concorrenza sarà altissima, ne sono convinte entrambe: «Siamo almeno in nove a poter vincere la gara» dice Fede, «sarà sicuramente una lotta, siamo tante forti, ma è bello che sia così» spiega Marta.
Loro non fanno i nomi, ma le avversarie sono sempre le stesse che si sono alternate sul podio nelle ultime stagioni. Oltre a Bassino e Brignone, ci sono l’americana Mikaela Shiffrin (che ha deciso di cambiare il suo riferimento tecnico), Lara Gut-Behrami, comunque seconda nella standing di specialità, Petra Vlhova, terza lo scorso anno dietro il duo azzurro, la svedese Sara Hector, la norvegese Ragnhild Mowinckel, la francese Tessa Worley e la canadese Valerie Grenier.
È probabile che sulla pista venga di nuovo buttato un po’ di sale. In questi giorni è esplosa la primavera in Francia e il pendio di Méribel è esposto in pieno sole già dalle prime ore della mattina. Saranno addirittura 114 le atlete in gara ed è per questo motivo che la manche iniziale è stata anticipata alle 9.45, un quarto d’ora prima rispetto al primo orario.
Per l’Italia scenderanno in pista anche Asja Zenere e Beatrice Sola, entrambe al primo campionato del mondo. Zenere ci arriva come terza gigantista della stagione, Sola per i risultati ottenuti ai Mondiali Juniores e per farle subito assaporare il mondo dei grandi, dopo un paio di pettorali in Coppa del Mondo. Prima manche come detto alle 9.45, seconda alle 13.30. Il gigante donne apre le ultime quattro giornate dei Mondiali di Courchevel e Méribel. E l’Italia torna a sognare in grande.