Sei anni tribolati, infiniti, eterni. Sei anni che avrebbero sfiancato chiunque, ma non Stefano Baruffaldi. Del resto lui è un leone, un duro a morire, un lottatore. Abbiamo sempre sostenuto le sue battaglie da #inossidabilesenior, abbiamo sposato la sua voglia di dire no ad uno sci che ti considera vecchio a vent’anni. Il suo ruggito è stato sempre il nostro. E così per il Leone di Dervio ecco la convocazione per Sölden, ecco il ritorno in Coppa del Mondo dopo sei anni da quel gennaio di sei stagioni fa ad Adelboden fra le porte larghe del mitico Chuenisbärgli. Sei anni in cui è successo di tutto. L’esclusione dal giro azzurro, un paio di infortuni di cui uno al ginocchio che lo ha fermato per praticamente due anni, la decisione delle Fiamme Gialle di non inserirlo nel gruppo sportivo militare nonostante avesse le carte in regola come punteggio per correre in Coppa del Mondo. Ma Baru è un leone e tutti i leoni fanno fatica ad essere abbattuti. In quanti hanno additato le sue battaglie come inutili? In quanti lo hanno dato per spacciato e sportivamente morto? Ma Baru ha lottato in giro per il pianeta: coppe continentali in tutti gli angoli del Mondo, dalla Cina all’Australia, fra gelosie, invidia e per fortuna fra tanti che lo hanno ammirato e tutt’ora lo apprezzano per la sua determinazione e la sua passione smisurata per lo sci agonistico. E allora eccolo sul Rettenbach Stefano. La sua partecipazione vuol dire tanto, tantissimo. La sua energia è da sprono per quei ragazzi e per quelle ragazze che alle prime difficoltà vogliono salutare l’agonismo. Baru è la dimostrazione che si può risorgere e raggiungere i propri sogni. E la partecipazione di Baru a Soelden esplicita inoltre due elementi innovativi. In prima battuta difenderà infatti i colori di uno sci club: niente corpi militari, ma invece la fiducia dal sodalizio veneto del Drusciè Cortina presieduto da Flavio Alberti che ha creduto nel lecchese. Ed inoltre originale è il team di allenamento che da due anni lo vede coinvolto: stiamo parlando del Global Racing, un progetto privato che raccoglie atleti provenienti da tutta Europa diretta da Paul Epstein.
ECCO BARU – Stefano Baruffaldi trascorrerà il fine settimana a casa. Poi raggiungerà lunedì Val Senales: sulla pista Leo Gurschler la rifinitura in vista del gigante di domenica con la squadra Fisi. Ci dice Baru: «L’essere stato preso in estate in considerazione per poter partecipare a questa gara è stato il vero motivo che mi ha spinto a continuare ad allenarmi e crederci per davvero. L’obiettivo di Sölden mi ha fatto lavorare con efficacia e al momento mi sento abbastanza pronto. Ho partecipato a qualche giro a Saas Fee con la squadra azzurra, ero nella mischia, mi difendevo. Ho continuato con il Global Racing la preparazione, adesso mi aspettano gli ultimi giorni con Roberto Lorenzi per gli ultimi dettagli. Ho lottato tanto in questi anni, ora sono qua e questa convocazione mi ripaga di tanti sacrifici. Ho voglia di mettermi in mostra».