Azzurre, 12 giorni in appartamento a Les 2 Alpes

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Sciatrici professioniste e cuoche per passione, o forse, per necessità. I team di Gianluca Rulfi e Alberto Ghezze hanno concluso la prima trasferta estiva. Tanto lavoro in pista, condizioni eccezionali i primi giorni, neve più molle nell’ultimo periodo ma comunque un training efficace. Dodici giorni impegnativi per i gruppi Coppa del Mondo a Les 2 Alpes. Vuoi per il normale allenamento, vuoi per tutti gli optional che si sono trovate a fare le ragazze. Sì, perché le azzurre non sono andate in albergo ma hanno vissuto quasi 2 settimane in appartamento. Da una parte la comodità di avere orari flessibili, dall’altra certamente più lavoro per tutti.

LA GIORNATA TIPO – Apertura impianti alle ore 7 ed è subito guerra per salire davanti a tutti in ghiacciaio. È vero, le nazionali hanno il “dossard” per la corsia preferenziale ma la sveglia, anche per loro, suona all’alba. Ci si sveglia, ci si prepara la colazione, poi tutti in ghiacciaio a sciare. Quando la neve molla, le ragazze rientrano alla base e, con ogni probabilità, avrebbero voglia di staccare, rilassarsi…in attesa del pranzo. Così non è stato. Si sono cambiate di fretta e furia poi si sono alternate ai fornelli a preparare da mangiare. Al pomeriggio la situazione si è ripetuta. Ginnastica, un saluto e un confronto con gli skiman, visita e massaggi dai fisioterapisti. All’ora di cena eccole nuovamente in cucina. Dodici giorni in questo modo, per alcuni aspetti sono anche belli, ma anche stancanti per tutti.

PERCHÈ? È stato certamente un bel modo di fare team building. Ma è anche stato un modo per limare i costi. I responsabili delle squadre hanno fatto i conti con i budget a loro disposizione trovando questa soluzione più economica. Ma la cosa più strana è stato vedere coach, skiman e atlete dei gruppi di Coppa del Mondo in appartamento e il gruppo Coppa Europa femminile, presente in ghiacciaio negli stessi giorni (10 anziché 12), alloggiare in albergo. Più di una persona ha notato questa differenza, in tanti ne parlavano in ghiacciaio. È vero, i budget delle squadre sono diversi, ognuno ha il suo e lo gestisce a modo suo, ma la cosa è sembrata strana…

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