La vigilia dell’Alta Badia con Matteo Joris, il valdostano di Gressan allenatore della squadra svizzera delle discipline tecniche. Dalla Valgardena eccoci a Corvara dove incontriamo il vincente coach di Swisski, reduce da Val d’isere con la tripletta in gigante e un podio in slalom. Eccolo: «Non a caso si chiama Criterium de la Premiere Neige l’appuntamento savoiardo della massima serie. Ci sarà ben un motivo…Iniziano le gare che contano e adesso entriamo proprio nel periodo delle classiche con il doppio appuntamento dell’Alta Badia. Vedremo, sarà una gara come sempre eccezionale dove i distacchi possono essere alti a causa delle difficoltà tecniche di questo pendio. La pista? Chiaro, gasa, tutte le classiche ci caricano maggiormente».

Alle 10 la prima sessione, la seconda alle 13.30. Lunedì lo slalom. Joris si prende cura di Loic Meillard, Luca Aerni Daniel Yule, Tanguy Nef, Marc Rochat e Ramon Zenhaeusern. Tanta roba. Joris parla dell’inizio della stagione non da primissimo piano e poi dei recenti risultati straordinari di settimana scorsa. «Il livello è altissimo, non si può sempre essere davanti in tutte le occasioni. Infatti ero ed eravamo sereni alle prime gare, come dopo Val d’Isere non ci siamo montati la testa, non ci crediamo invincibili. E’ sbagliato eccedere nei trionfi e negli allarmismi. Sapevo che prima o poi sarebbero arrivati con continuità i podi come lo scorso anno. Il lavoro paga, eravamo tranquilli. Adesso le classiche, vedo da qualche giorno già lo sguardo diverso nei ragazzi che hanno una voglia pazzesca di misurarsi in queste gare così celebri». Da adesso alle Olimpiadi ci sono in calendario le rassegne per eccellenza dello sci alpino maschile. I ragazzi di Joris sono pronti per stupire ancora, decisi a lasciare il segno nonostante la concorrenza sia decisamente significativa. Sui muri gelati della Gran Risa domineranno ancora?




