Gli approfondimenti di Race – Abbiamo incontrato il tecnico cortinese
(Seconda parte dell’intervista).
RADUNI SUGLI SCI “Inizieremo ai primi di giugno con sole tre atlete, Sofia Goggia, Francesca Marsaglia ed Elena Curtoni, in località ancora da stabilire; poi a fine luglio con tutte le discesiste faremo ben 12 giorni a Les Deux Alpes, quindi altri due raduni, uno a Zermatt, in Svizzera, e uno probabilmente allo Stelvio e a questo punto saremo già a circa 22-23 giorni sugli sci. Per quanto riguarda l’Argentina, partiremo per Ushuaia ai primi di settembre, credo il 9, per tornare ai primi di ottobre. Parlando nello specifico di Ushuaia e della stazione di Cerro Castor, so che ci potrebbero essere posti migliori per allenarsi in velocità, se facciamo riferimento alla lunghezza della pista: Las Lenas, che però è troppo costoso, o Valle Nevado, per esempio. A Ushuaia possiamo sfruttare comunque “porzioni” di pista. Quindi, invece di fare, che so, un giro da 1’30’’ con dentro tutto, salti, parti di scorrimento, porzioni più tecniche ecc, ecc, possiamo fare 50’’ con salto e parti di scorrimento e altri 50’’ con scorrimento e parte più tecnico. Se lo vediamo in ottica addestrante il lavoro è eccellente comunque. Perché a Ushuaia abbiamo tutto, salti, parti tecniche e parti di scorrimento. Solo, non abbiamo una pista completa per la velocità”.
ATLETE:
DANIELA MERIGHETTI: “Sono convinto che quest’anno partirà di slancio. Lo scorso anno ha cambiato skiman e si è trovata a dover conoscere il nuovo staff, cioè il nostro. E all’inizio, normale, ha fatto un po’ fatica a trovare fiducia e confidenza nei nostri confronti. Da gennaio è stata un libro aperto e le cose sono cambiate; credo che i risultati negativi di novembre/dicembre siano dovuti più che altro alla fiducia-confidenza da trovare con uno staff nuovo. Ha cambiato materiali, passando da Salomon a Fischer, e già so che le sensazioni sono molto buone, per esempio è molto “più piantata per terra” con i nuovi sci. Logicamente dovremo vedere come si troverà con lo scarpone sulle zone di scorrimento, dove lo scarpone, appunto, fa tanta differenza”.
JOHANNA SCHNARF: “Fondamentale che sia a posto completamente con il ginocchio operato due volte, adesso avrà un nuovo controllo. Investiamo su di lei, ci crediamo sempre molto, ma, per esempio, in America verrà solo se sarà al 100%, altrimenti non avrebbe senso”.
ELENA FANCHINI: “Spero solo che abbia cancellato tutte le sue paure dovute alle tante cadute. E’ rimasta nelle 10 in discesa pur avendo terminato poche discese. Se ha fiducia e non ha paura, difficilmente esce dalle prime dieci in ogni gara, con possibilità di risultati d’eccellenza su alcune piste. Molto dipende dalla sua serenità, ha bisogno di tanta confidenza dal punto di vista psicologico. Mi auguro che le cadute siano terminate, per sempre”.
NADIA FANCHINI (che fa parte della squadra delle gigantiste di Livio Magoni): “E’ nel primo gruppo sia in gigante che in superG, io punterei a vincere in queste due specialità e terrei la discesa diciamo come “riserva”, per quelle discipline”.
ELENA CURTONI: “Credo che il suo potenziale sia assolutamente intatto. Lo scorso anno, purtroppo, è stata condizionata dalla caduta di Beaver Creek, ma vi garantisco che stava sciando alla grandissima, prima. Certo, deve migliorare, anche dal punto di vista atletico, ma ci sarà, come detto, un uomo di fiducia a seguirla direttamente. Lei e Sofia Goggia hanno trovato una bella intesa dentro e fuori dalle piste, possono trascinarsi a vicenda”.
VERENA STUFFER: “E’ reduce dalla sua miglior stagione in assoluto, spero solo che mantenga la voglia e la grinta vista nell’ultimo anno, perché può ripetersi e anche migliorarsi, deve solo essere convinta delle sue possibilità. Soprattutto, quando apre il cancelletto deve dare il 100% e non risparmiarsi. Mai”.
CAMILLA BORSOTTI: “Fa fatica in gara, purtroppo. In otto anni ha partecipato a 73 gare di Coppa del Mondo, facendo pochi punti, se si escludono le supercombinate. Non si può dire che non abbia avuto chance per dimostrare il suo valore. Ora si allenerà “da sola”, credo con papà o con i Carabinieri e poi si aggregherà al nostro gruppo. Se va forte, sono qui a braccia aperte, pronta ad accoglierla. Valuteremo di volta in volta. Credo comunque sia più adatta alle gare europee che americane, in superG il posto se l’è guadagnato attraverso la Coppa Europa”.
SOFIA GOGGIA: “Spero solo che stia bene, l’ennesimo infortunio l’avrà fatta maturare ancora di più. Io dico che l’obiettivo per lei, già oggi, deve essere quello delle Olimpiadi del 2018, in Korea. Lo dico 4 anni prima… Quindi, spero si prenda i suoi tempi per tornare al top, ci si può anche arrivare attraverso una stagione di transizione, non sarebbe un delitto. Non chiediamo a nessuno tirare il freno a mano durante una gara, va bene rischiare, ma devi avere la sicurezza per poterlo fare. Al 100%. Ci vuole un po’ di tattica in più…”.
FRANCESCA MARSAGLIA: “Sta benissimo, è contenta, motivata, in fiducia, dobbiamo solo trovare regolarità con i risultati. Adesso che si è resa conto di poter andare forte in due discipline, gigante e superG, spero aggiunga un po’ più di tattica nel controllare determinati passaggi. E poi il resto verrà di conseguenza”.