Saltano le finali di Coppa del Mondo a Cortina a causa dei malumori di Fis ma in particolare di diverse federazioni. Intanto una premessa, che può essere utile per una chiave di lettura. Nel ciclismo si corre la Parigi – Nizza regolarmente anche se qualche team non partecipa all’evento. Quindi se come si diceva, Usa, Austria e Germania non gradivano le finali a Cortina, potevano anche non gareggiare senza ostacolare politicamente la scelta di cancellarle. Detto questo, se a Cortina niente gare, all’Abetone grazie all’Academy School Val di Luce presieduta da Roberto Malossi le gare si fanno eccome. Tre giorni di gare Fis Cittadini (far l’altro molto partecipate e riuscite con efficacia), l’ultima giornata attenendosi al nuovo decreto del Governo sullo sport a porte chiuse e con regole ferree di prevenzione. E così il trofeo Vini Piccini è stato svolto.
PORTE CHIUSE E REGOLE – «Abbiamo detto alla vigilia agli allenatori di non fa partire chi avesse qualche linea di febbre o percezioni di alterazione della temperatura. Inoltre abbiamo obbligato gli atleti nella finish area e durante le premiazioni di tenere un metro di distanza, abbiamo garantito zero pubblico ma quello con una gara Fis è pressoché fatto, ma soprattutto, abbiamo misurato a ogni atleta la febbre prima della partenza della gara tramite personale medico», ha fatto sapere il vice presidente Gianluca Bruni. Il Val di Luce poi ha deciso di proseguire le attività di allenamento con le dovute precauzioni. «Niente viaggi in pulmino, niente accompagnamento nei rifugi per il pranzo, accesso limitato allo skiroom, fra le altre decisioni prese. Ma intanto proviamo ad andare avanti», ancora Bruni.