Cervinia Live – Pali 'nani' per i ragazzi delle 'porte strette'
Quando sali in ghiacciaio a Cervinia sembra di salire sulla luna. Vuoi per la distanza dal paese, vuoi per un paesaggio mozzafiato che ti si apre improvvisamente appena arriva a Testa Grigia, il punto di partenza del ghiacciaio Plateau Rosa. Da Cervinia una cabinovia, poi un’altra fino a Cime Bianchi Laghi e una terza funivia che sembra un vagone Eurostar che ti catapulta a 3200 metri. Appena scendi dalla funivia fai dieci metri e sei già a Zermatt, in Svizzera, nel Vallese. Oggi il sole, dopo giorni di bufera e tempesta, ha fatto da scenario incantevole all’allenamento delle compagini azzurre e così, oltre ai gigantisti impegnati su un’altra pista, finalmente anche gli slalomisti azzurri sono tornati al lavoro.
QUARTO GIORNO E PRIMO A CERVINIA – Per loro, se contiamo i tre giorni allo Stelvio settimana scorsa, siamo alla quarta giornata con gli sci. Del resto se i gigantisti iniziano a fine ottobre la Coppa del Mondo, i ragazzi delle ‘porte strette’ apriranno i battenti a metà novembre. Manca ancora Patrick Thaler: il ‘nonno di Sarentino’, pardon il papà, è alle prese con i due gemelli appena nati. Presenti invece Stefano Gross, Giuliano Razzoli, Giordano Ronci, Giovanni Borsotti che oggi ha scelto di misurarsi fra i ‘rapid gates’, gli atleti di ‘interesse nazionale’ Riccardo Tonetti e Cristian Deville e da metà mattinata anche Manfred Moelgg, dopo aver eseguito la prima parte del training con i gigantisti.
IL PUNTO DI COSTAZZA – «Quarto giorno di lavoro sulla neve, oggi le condizioni non sono satte certo il massimo ma in questo periodo non si può e non si deve buttate via nulla. In programma ‘pali nani’, anche perchè si tribola con il palo tradizionale su questa neve. Esercizi di addestramento, importante è spingere, sentire il taglio, eseguire lavori per trovare i giusti ritmi, il perfetto automatismo», fa sapere l’allenatore referente dello slalom Stefano Costazza, presente a Cervinia con l’allenatore in seconda nonchè preparatore atletico Simone Del Dio e l’osteopata Luca Caselli.
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