Scusate il ritardo sembrerebbe essere il titolo corretto per lei. Anche se davanti c’è ancora un quadro tutto da dipingere e il meglio probabilmente deve ancora venire. Lara Della Mea sta approdando passo dopo passo nell’élite dello sci mondiale, dove tutti pensavano sarebbe arrivata. Forse anche prima, dato il suo palmares giovanile.
Intoppi, infortuni, operazioni, anche troppo slalom per un’atleta che invece si sta dimostrando la miglior slalomgigantista azzurra, cioè sciatrice in grado di essere competitiva sia tra i rapid gates sia tra le porte larghe. Le ultime tre gare hanno aggiornato i suoi migliori risultati. Ma il potenziale è alto.
Due volte nona a Mont Tremblant, nel primo caso in rimonta dalla 23ª posizione e con il miglior tempo di manche. Stabile, solida, veloce senza errori, almeno in una singola run. Una prestazione attesa da tempo e finalmente arrivata. Idem il giorno dopo, sempre in rimonta, questa volta dalla 21ª posizione, con il 5° tempo parziale.
Dal Nord America all’Europa, dal gigante allo slalom, ed ecco il miglior risultato in carriera: ottava a Courchevel, ieri, con 4° tempo di manche, davanti anche a Shiffrin in questo, e otto posizioni in meno rispetto a metà gara. Se tre indizi fanno una prova, Lara ha finalmente svoltato in una carriera che comunque comprende già due medaglie iridate, sempre nel Team Event, bronzo 2019 e oro clamoroso nel 2025 a Saalbach.

Ora bisogna continuare su questa strada possibilmente, abbassare i pettorali di partenza, poco oltre il 20 in entrambe le specialità, e soprattutto provare a essere più efficaci nelle prime manche. Ma c’è una data che non va dimenticata e che forse rappresenta la prima svolta della carriera per la tarvisiana classe ’99, da sempre anche gigantista e amante di questa specialità: è il 28 dicembre 2023.
Gigante a Lienz, in Austria. Dopo cinque tentativi in gigante in Coppa del Mondo, tutti tra il 2018 e il 2019, il primo sul Rettenbach il 27 ottobre 2018 con pettorale 68 (senza mai qualificarsi), Lara finalmente torna a gareggiare tra le porte larghe, a più di tre anni dall’ultima volta.

Ha il pettorale 46. Si qualifica per la seconda manche (è la migliore tra le atlete oltre il 30), chiude 29ª, se vogliamo in ultima posizione, a oltre 3″ dalla vincitrice, Mikaela Shiffrin, ma quella qualificazione le permetterà di fatto di non uscire più dalle convocazioni per gare di Coppa tra le porte larghe. E guarda caso la salita verso il vertice partirà proprio da lì. Il top, leggi podi e vittorie, sembra ancora lontano, ma la rincorsa è lanciata.




