Una delle atlete più vincenti dello sport italiano (invernale, ma il discorso può essere tranquillamente allargato) pronta finalmente a tornare sulla neve e davanti al poligono, dopo una stagione intera saltata per guai alla schiena, quella scorsa (in realtà inizialmente l’idea era di evitare solo le prime due tappe, poi rientrare a gennaio 2025; alla fine si è optato per lo stop totale): Lisa Vittozzi da Sappada, biathleta, classe 1995, occhi verdi, ragazza dall’intelligenza sopraffina, determinazione feroce per raggiungere gli obiettivi prefissati, una Coppa del Mondo generale in bacheca (come solo Dorothea Wierer in casa Italia, lei due volte), un bronzo olimpico, 12 medaglie iridate di cui due d’oro tra staffetta (storica, nel 2023 a Oberhof) e individuale (2024, Nové Město na Moravě). E anche una carriera, pur da predestinata, sulle montagne russe, in mezzo a trionfi giovanili, una Coppa già sfiorata nel 2019 (seconda alle spalle di Wierer), la successiva crisi per svariati motivi, fino al ritorno al top dalla stagione 2022-2023, con i trionfi più belli. E tanti guai fisici in mezzo (con tanta sfortuna). Ora sta bene, è già rientrata nelle competizioni estive su skiroll (Blinkfestivalen in Norvegia, con anche una vittoria) e pure autunnali, imponendosi persino a Monaco nel Loop One Festival dello scorso 19 ottobre, l’evento che porta il biathlon nel cuore del parco olimpico della capitale bavarese. Dopo un’intera stagione di assenza, Vittozzi si è presentata al via in una condizione che ha sorpreso persino gli addetti ai lavori: precisa, fluida sugli skiroll e rapidissima al tiro. Buon viatico per l’annata olimpica.
Lisa come sta, soprattutto nel morale, dopo così tanto tempo…?
«Non vedo l’ora. L’attesa è quasi finita, sono qui scalpitante. Mi mancano ovviamente quelle conferme che un’atleta cerca quando sta lontano dalla pista per un po’ di tempo. E quindi sono curiosa di sapere dove sono. Il lavoro che ho fatto è sicuramente buono, ma solo le prime gare riveleranno se l’ho fatto bene o no».
Entrando nel dettaglio?
«L’estate è stata molto positiva per me, abbiamo rispettato in pieno la programmazione, non ci sono stati infortuni, intoppi, malattie di stagione. Il lavoro è stato solido, con tanta continuità. Posso essere positiva».
Torna sicuramente per vincere. Giusto?
«Io caratterialmente son così. Se faccio le cose, le voglio fare al massimo delle mie possibilità. Ovviamente sono consapevole di un fatto: non so se tornerò al livello in cui mi trovavo prima, i miei dati in allenamento sono positivi, sono buoni, come al solito, perciò la convinzione c’è. Poi però dovremo vedere come andrà, perché le gare sono d’inverno. L’estate sicuramente è andata bene. Ma finché non metto su il pettorale non posso avere certezze assolute».

Una carriera, la sua, sulle montagne russe per svariati motivi, pur se estremamente vincente. Le è capitato di pensarci?
«Sì, ma io vivo costantemente sulle montagne russe. Non ci si abitua mai, è una cosa incredibile. Sono consapevole che ho avuto alti, bassi, poi ancora bassi, alti, pure per sfortuna certo. Però certe volte penso “preferisco avere alti e bassi che essere sempre costante e non avere magari a casa quello che ho vinto”. Che è la realizzazione di un sogno. Sono molto consapevole e orgogliosa di quello che ho fatto, i momenti difficili li hanno tutti. Certo, mi è capitato di pensare “ma proprio a me deve sempre capitare qualcosa di particolare”. Però sono anche dell’idea che tutte le cose accadano per un motivo. E magari era il mio momento di prendermi un po’ di tempo».
E lo ha fatto, nella scorsa stagione?
«Ho fatto tante cose sì, ho guardato molte gare, ma non quelle di biathlon! Ho tifato per tutti gli italiani. Tra atleti sappiamo come ci si sente a essere lì a indossare un pettorale, con gli obiettivi, le delusioni, tutto. Però, dai, non vedevo l’ora di tornare».

Milano-Cortina 2026. La testa è già lì?
«E’ un po’ difficile che la testa non sia già a questo evento. Attualmente sono in una fase per cui non vedo l’ora che arrivi quel giorno in cui inizieranno i Giochi. Sono talmente carica che conto quasi i giorni. Ma devo essere anche brava a non sprecare troppe energie, in ogni senso, prima dell’evento».
Si è già immaginata almeno una gara olimpica in casa, a livello emotivo?
«Certe volte mi capita, sì, immagino come potrebbe essere. Però penso che solo in quel momento vivrò tutte le emozioni condensate in un istante. Voglio godermele in pieno e soprattutto essere me stessa proprio in quell’ora. Sognando di stare davanti a tutte certe, lo sogna chiunque. L’obiettivo è quello. Ma in realtà vorrei solo tagliare il traguardo ed essere consapevole di aver dato il meglio di me stessa. Poi il risultato verrà di conseguenza».

Coppa del Mondo in ottica Giochi?
«Sicuramente quest’anno non è il mio obiettivo. L’obiettivo è sfruttare la Coppa del Mondo per cercare la condizione, conferme, sicurezze per affrontare al meglio i Giochi Olimpici. Poi vedremo. Però nell’anno in cui l’ho vinta avevo in testa solo quello. In questa stagione ho in mente solo l’Olimpiade. Sono anche un diesel di natura, mettiamola così. Sicuramente mi ci vorranno un po’ di gare per entrare nel “mood” giusto o riprendere quella confidenza che mi manca da un po’. Ma sono sicura che sono anche tutte “elucubrazioni” mentali (usa un altro termine, ridendo, NdR). Arriverà la gara, mi metto il pettorale e mi trasformo».




