Il giovane Blardone a Sölden e qualcosa in cui credere

Pubblicato il:

Domenica post gara maschile sul Rettenbach mi sono messo a fare qualche ricerca. L’Italia, ho scoperto in breve tempo, non ha mai vinto il gigante maschile a Sölden. Circostanza piuttosto peculiare, va detto. Sebbene l’Italia non abbia prodotto, negli ultimi 30 anni, gigantisti del livello di Ted Ligety, Hermann Maier e Marco Odermatt (rispettivamente quattro, tre e tre vittorie sul Rettenbach), è una coincidenza che abbia vinto un po’ ovunque tranne che questo gigante maschile. Una sorta di singolarità statistica, “pista stregata” se vogliamo, e non molto di più.

Poi ho letto ancora. Volevo capire perché non abbiamo mai vinto sul Rettenbach in 24 gare. I primi tre giganti maschili tenuti a Sölden nemmeno Alberto Tomba è riuscito a vincerli. Nel 1993 era terzo a metà gara, ma inforca in seconda manche. Annata 1996, Tomba non partecipa: è caduto pochi giorni prima durante un allenamento sul Passo del Tonale, precludendosi la possibilità di partecipare all’opening stagionale. Nel 1998 di nuovo Tomba non c’è: tre settimane prima ha annunciato il ritiro.

Il quarto gigante maschile sul Rettenbach risale al 29 ottobre 2000. Un ventenne Max Blardone esordisce in Coppa del Mondo a Sölden. Boom, va subito a punti, 20°. Ho avuto un’epifania e, deviando dall’obiettivo primario, ho pensato a che figo doveva essere tifare per Blardone nel 2000. Poter pensare che sì, magari Tomba si è ritirato, ma guarda che forte che è questo Blardone.

Quel giorno sul Rettenbach Blardone era il più giovane della squadra. Era partito col pettorale 62 (sessantadue!), dopo esser stato fermo un anno causa ernia al disco. Nel 1999 si era laureato campione del mondo junior in slalom. 

È un po’ come dev’essersi sentito Flavio Vitale dopo la gara di domenica. Dopo due ottime manche, solide e al contempo aggressive, Vitale è arrivato decimo sul Rettenbach, nonostante l’alto pettorale di partenza (33). Vitale, ventenne francese, ha solo undici presenze in Coppa del Mondo e già due top-15. Anche lui è stato campione del mondo junior (in gigante a Tarvisio 2025) e i compagni di squadra più esperti spendono parole al miele per lui.

E come dev’essere stato bello, per i tifosi francesi, domenica: poter cullare, almeno per un pomeriggio, sogni ambiziosi riguardo Vitale. La Francia, che è uscita con zero medaglie da Saalbach 2025, forse ha trovato qualcosa in cui credere.

Flavio Vitale a Sölden, nell’ottobre 2025 @ Agence Zoom

Avevamo Tomba, poi il giovane Blardone: il muro del Rettenbach non faceva paura, ci si avvicinava con entusiasmo e voglia. Di Blardone a Sölden ho trovato un altro video, del 2013. Blardone qui è uno sciatore maturo, a Sölden è già salito sul podio. Un video che risale all’epoca primordiale di YouTube, e forse proprio per questo sincero e genuino. Non appena gli viene data la parola, Blardone scherza: «Vinciamo tutto! Tutto vinciamo! Tutto!» esclama con un sorriso, agitando le braccia. 

Sa benissimo anche lui che sarà molto difficile superare il trio Pinturault-Ligety-Hirscher, e infatti aggiunge subito: «Eh magari, scherzo dai». Però non era assurdo pensarlo. Per qualche secondo, la speranza che Max Blardone tirasse fuori la manche buona nel giorno giusto c’è stata, perché il suo curriculum ci diceva che sì, ci si poteva credere.

Ecco, una ventata d’aria fresca, una feel-good story, un giovane di belle speranze come Flavio Vitale o il giovane Blardone, è ciò di cui tanto il pubblico italiano avrebbe bisogno.

Ultime notizie

La Fiamma Olimpica è in Italia. Passaggio al Quirinale, ora il viaggio che partirà dallo Stadio dei Marmi

È atterrato alle 17.15 all’Aeroporto “Leonardo da Vinci” di Roma Fiumicino il volo ITA...

Ottanta stranieri, dieci nazioni: il Top50 cresce e dà appuntamento a Pila a metà dicembre

Come ogni inizio stagione, la voglia di gareggiare e confrontarsi con i coetanei è...

Odermatt trionfa sulla Birds of Prey mutilata. Paris 6°: «Inizio positivo»

Trionfo di Marco Odermatt nella discesa di Beaver Creek, accorciata per penuria di neve....

Infortunio per Corinne Suter, stop di circa un mese

Ancora un infortunio in questa stagione 2025-2026, proprio quella olimpica. Sembra una maledizione e...

Altro dal mondo neve

Odermatt trionfa sulla Birds of Prey mutilata. Paris 6°: «Inizio positivo»

Trionfo di Marco Odermatt nella discesa di Beaver Creek, accorciata per penuria di neve....

Infortunio per Corinne Suter, stop di circa un mese

Ancora un infortunio in questa stagione 2025-2026, proprio quella olimpica. Sembra una maledizione e...

Via libera alle gare in Val Gardena: Saslong pronta allo spettacolo

Dopo le Fis di velocità dei gironi scorsi, che hanno fatto registrare il pieno...