La determinazione della giovane Italia, la forza della squadra che si tinge d’oro

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«Siamo una delle squadre più giovani» racconta Max Carca, direttore tecnico della squadra maschile italiana mentre lascia la zona del traguardo. Si è chiusa la cerimonia di premiazione del parallelo a squadre e resta il sorriso stampato sul volto dei protagonisti. Quattro ragazzi che hanno davanti un futuro e che sul campo hanno dato la stoccata poche ore prima dei -365 giorni ai Giochi Olimpici di Milano-Cortina. Un bel segnale e un pensiero che vola subito là, alla sfida del prossimo anno con l’oro iridato al collo. Non ne fa un mistero Filippo Della Vite: «Tra un anno c’è l’evento più importante della nostra vita e abbiamo dimostrato di esserci e vogliamo festeggiare ancora». La forza della squadra, la determinazione incredibile di Giorgia Collomb, la fortunata run di Pippo («Un gran colpo di fortuna»), l’esperienza di Lara Della Mea e Alex Vinatzer che sul podio di questa specialità erano già saliti in occasione dei Mondiali 2019 di Åre. Era stata una gara di bronzo in Svezia, insieme a Irene Curtoni e Simon Maurberger, ora il rinnovato quartetto azzurro si tinge d’oro.

Giorgia Collomb sfida Wendy Holdener ©Agence Zoom

Merito dei tecnici che hanno scelto la formazione, dei ragazzi che hanno saputo fare gruppo e che nelle poche prove effettuate in allenamento («I ragazzi hanno provato il cancelletto» spiega Carca – «Lo abbiamo testato solo ieri» ride Della Mea) hanno subito capito di poter fare bene. Ma si sa, questa specialità è molto particolare. Viene spesso allenata poco oppure solo a ridosso dell’appuntamento, non è più prevista nei calendari della Coppa del Mondo, run dopo run può succedere di tutto. Una scivolata, l’errore, la sfortuna più nera. La pista rossa più veloce di quella blu (o viceversa), la neve che spacca e tanto altro. Questa volta tutto è filato nel verso giusto, compreso quel centesimo che Filippo Della Vite ha strappato nella manche decisiva per eliminare la Svezia e portare i compagni di squadra direttamente alla big final, sinonimo di medaglia certa.

Filippo Della Vite allo start ©Agence Zoom

Gli azzurri hanno trovato ritmo, appoggi, coraggio a buttare giù le punte verso il magnifico stadio di Saalbach, senza preoccuparsi dell’avversario. E ne è uscita pura poesia, con Giorgia Collomb che alla prima partecipazione iridata ha saputo rifilare 6/10 all’esperta Wendy Holdener. «Devo ancora realizzare tutto questo, è stato troppo veloce – racconta – Solo l’altro giorno ci siamo allenati e ci sentivamo veloci. Ho fatto un po’ fatica ad adattarmi col cancelletto ma poi ho dato il mio massimo». E poi l’importanza del lavoro di squadra sottolineato da Alex Vinatzer, alla terza medaglia in un Mondiale: «Se c’è lo spirito di squadra si possono ottenere grandi risultati e credo sia davvero importante per l’Italia partire con un oro in questo cammino mondiale, una medaglia che da una bella carica». Rafforzano il concetto anche le parole di Lara Della Mea: «Siamo un team bellissimo e ci siamo caricati a vicenda – dice – È incredibile essere medaglia d’oro, non ce l’aspettavamo ma abbiamo dato davvero tutto».

Chissà quanti avrebbero scommesso in un risultato del genere nella gara di avvio di questo Mondiale, diventata evento grazie alla lungimiranza del comitato organizzatore di abbinarci pure la cerimonia di inaugurazione. Un bello spettacolo tra luci, musica e gesta sportive, davanti a 13.500 spettatori che hanno applaudito una Italia da 10 e lode.

 

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