Sorpresi e rammaricati. Questo in sintesi quanto si respira in queste ore all’interno della Federazione norvegese, colpita dal ritiro clamoroso di Lucas Braathen, che si candidava a essere uno dei grandi protagonisti della nuova stagione e che invece ha spiazzato tutti. Ieri la Federazione ha pubblicato meno di dieci righe per spiegare l’accaduto: «Sono stato informato della decisione di Lucas poco prima dell’inizio della conferenza stampa e questa è stata una sorpresa per me e per gli altri membri del team – racconta il direttore tecnico dello sci alpino Claus Johan Ryste -. Credo che negli ultimi tempi ci sia stato un buon dialogo con Lucas e suo padre. Ora vogliamo prenderci cura di lui e sperare che stia bene. Allo stesso tempo, abbiamo bisogno di tempo per seguire gli altri atleti e il team».
È intervenuto anche il presidente Tove Moe Dyrhaug che parla di una notizia triste «che ha colto tutti di sorpresa, e mi dispiace molto che Lucas sia arrivato a questa conclusione. Allo stesso tempo, non possiamo che rispettare la sua decisione». Il caso non si chiude certo qui, se ne parlerà a lungo, specie in Norvegia dove sono ore decisamente calde. Finn, il papà di Kjetil André Aamodt, ai microfoni di NRK ha detto di «essere scioccato che si sia arrivati a questo punto, in termine di interesse è al livello di Tomba».