Doppio incarico per Gianluca Rulfi, come si muoverà?

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Nel lungo elenco ufficializzato dalla Fisi, ci sono tre direttori tecnici, due nel settore maschile, Alberto Ghidoni e Roberto Lorenzi, uno solo nel team rosa, Gianluca Rulfi, mentre Massimo Rinaldi resta nel ruolo di direttore sportivo di entrambe le squadre. Tutte e tre i nuovi dt sono anche presenti sul campo come responsabili dei loro gruppi. E allora vediamo come sarà il loro nuovo doppio incarico, partendo da Gianluca Rulfi, che oltre a essere alla guida del gruppo élite ha preso in mano anche la direzione tecnica.

«Sarà un ruolo prettamente tecnico, d’altronde non potrò essere onnipresente, seguendo direttamente una squadra. Se ci saranno eventuali ‘incomprensioni’ cercherò di trovare una soluzione, ma ripeto solo dal punto di vista tecnico. Per quanto riguarda le convocazioni alle gare, per esempio, sarà sempre compito di Massimo Rinaldi».

Dunque anche a livello di staff non ci hai messo mano?
«Esatto, ho solo dato un’indicazione per quanto riguarda il gruppo di lavoro che seguo in prima persona. Siccome ci sarà ancora tanta combinata e sempre più spazio al parallelo, era necessario un tecnico che curasse di più, soprattutto nei mesi dopo Sölden, la parte slalom, principalmente in un’ottica legata a Brignone e Bassino: così nell’organigramma è stato inserito Daniele Simoncelli che curerà di più quest’aspetto».

Già, Goggia, Brignone… E Bassino?
«In questo periodo si vedrà, poi dopo Ushuaia Marta sarà aggregata al gruppo élite».

Allora sempre Sudamerica quest’estate?
«Sì, abbiamo finito due giorni fa, adesso una pausa, poi da giugno si riprende con due sessioni in ghiacciaio, prima allo Stelvio e poi a Les Deux Alpes. Poi ci sarà la trasferta in Argentina, dal 29 agosto al 28 settembre».

Solo Ushuaia?
«Solo Ushuaia. Abbiamo visto che in altre zone del Sudamerica le condizioni non sono mai state così ‘buone’, anzi spesso con poca neve. A Ushuaia hanno allestito una nuova pista per la velocità che avremo spesso in esclusiva, e hanno anche potenziato l’innevamento artificiale. Riusciamo a fare il bel programma di lavoro. La Nuova Zelanda? Sarebbe una buona scelta per cambiare un po’ ambiente, ma alla fine faremmo le stesse ‘cose’ che possiamo fare in Aregentina, considerando, però, un 25% in più di spese rispetto a Ushuaia che già non costa proprio poco».

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