#PEZDI – Fra entusiasmo e malinconia. Saluta Cristian Deville

22 gennaio 2012: stoccata vincente nello slalom di Kitzbuehel. C’ero. Ultimo atto in Coppa del Mondo 4 marzo 2018. C’ero. E poi c’ero in tante gare di Coppa del Mondo, in Coppa Europa, ai Campionati Italiani, agli stage di allenamento. E c’ero ai Mondiali di Bormio, Aare, Garmisch Partenkirchen e alle Olimpiadi di Whistler Mountain. E anche a gennaio quando a Wengen si era preso una stirata al ginocchio. Era lì nel bar all’altezza della fermata del trenino di Allmend con una borsa del ghiaccio e quasi con la consapevolezza che quella era una delle ultime battaglie. Fare il giornalista ti porta a vivere emozioni e condividere gioie. E tanti ricordi. E non dimenticherò mai quella corsa nella sua camera di albergo a Kitzbuehel dopo la premiazione per fare la video intervista dopo quel magico trionfo. Già, in albergo, perché le interviste di rito in sala stampa non mi sono mai piaciute e non mi piaceranno mai. Una festa celebrativa oggi a Moena, per me una miscela di entusiasmo e malinconia, di gioiosi ricordi e di nostalgia. Deville è un pezzo della mia carriera giornalistica, Deville è uno di quelli che mi ha fatto sognare, Deville è uno di quelli che ho sostenuto fino all’ultimo anche in queste ultime stagioni quando non era sempre considerato. Uno buono, un testardo, uno trasaparente. Un Re, il Re di Kitz. 

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