Pedala agile anche se è solo il secondo giorno che sale in sella Gianluca Rulfi. Il coach delle polivalenti azzurre conosce a memoria ogni metro dell’Aurelia. D’altronde, nonostante sia nativo del cuneese, è genovese di adozione. Partiamo da Arenzano e via in direzione Varazze, Celle Ligure, Savona. A sinistra il mare, qualche bagnante già in azione per la tintarella, il sole che va e viene. Pianura, leggermente mossa in alcuni tratti, così possiamo parlare di presente e futuro dello sci. «Una grande stagione dal momento che gli obiettivi sono stati centrati, non solo quelli olimpici. Se penso come eravamo messi a Soelden con la squadra acciaccata… le ragazze sono state davvero protagoniste a conti fatti. Le medaglie di Goggia e Brignone dei risultati eccezionali». Rulfi allena da tre anni le due campionesse. E’ tecnico validissimo certo, ma un’altra sua dote è l’abilità di infondere serenità ad un ambiente elettrico, l’essere equilibrato, non di parte, moderato e moderatore. E’ inutile negare che a volte la competitività interna al team sia sfociata in attriti. «Ci sta, se non degenera può essere normale. Stiamo parlando di atlete di fama mondiale, di big, c’è in gioco tanto, tutto». Normale, ma la paura, a volte, è che si innestino meccanismi che disintegrino serenità e compattezza. Ecco, Rulfi è maestro a gestire queste situazioni, anche per l’esperienza fatta con la squadra maschile di discesa.
E il futuro del team? Come si organizzerà lo staff intorno alle due big? Team privati? Allenatori personali? Con Sofia Goggia arriverà ad hoc Ettore Mosca Barberis? Davide Brignone sarà integrato in FISI? Tutto rimarrà invariato? «In linea di principio gli allenatori personali o sono affiancati in toto all’atleta o ha poco senso. Le vie di mezze non mi piacciono, serve chiarezza nelle scelte che faremo, che farà la federazione. Distaccare part time un tecnico dallo staff mi sembra riduttivo, anche per le altre ragazze. Vedremo. Le elezioni hanno frenato un po’ questi discorsi, a breve sapremo». Ma Rulfi che ruolo avrà? Lui non si sbilancia: «Prima cosa, sostituire eventualmente Max Carca non mi interesserebbe. La direzione tecnica femminile al posto eventualmente di Matteo Guadagnini se passasse con gli uomini? Non mi è stato chiesto ancora nulla, il rapporto con le ragazze comunque rimarrebbe. Anzi, il ruolo di DT serve a decidere e avvallare le scelte. Vedremo». E poi l’accenno sulle recenti elezioni. Chiude Rulfi: «Flavio Roda ha lavorato bene e con lui anche noi, anche le squadre. La sua vittoria così netta deriva proprio da questo. Semplice. Claudio Ravetto? Rimane un riferimento, può sempre essere utile alla causa della federazione».