Alberto Beretta non sarà della partita elettorale domenica. Il vice presidente della Federazione Italiana Sport Invernali non si ricandida come consigliere per questioni professionali e impegni extra continente. Una decisione un po’ sofferta ci sembra, anche se Beretta non lo afferma direttamente ma lo capiamo dall’entusiasmo e dalla passione con cui affronta questa chiaccherata. Dopo la riunione di Maurizio Paniz a Bergamo incontriamo allora il numero 2 della FISI a Milano.
«RODA UOMO DI RIGORE» – L’imprenditore lecchese sostiene Flavio Roda e così ci racconta dell’esperienza in federazione: «A dire la verità mi ero un po’ spaventato all’inizio della mia avventura in FISI per pendenze vecchie che ci facevano distogliere l’attenzione dall’attività e dalle cose più importanti. Poi i conti sono andati a posto, il bilancio è in attivo, la federazione ha ritrovato dignità e si è investito con vigore nell’attività. Questo grazie al rigore di Roda, una persona seria che conosce la macchina federale. Mi ricordo un decennio addietro la difficile situazione con gli sponsor; ora invece vedo fiducia nella federazione da parte dei main sponsor che hanno scelto proprio Flavio come interlocutore. Mi sono stupito in positivo di questo fattore e lo dico da imprenditore».
«SORRIDO QUANDO RAVETTO PARLA DI GIOVANI» – Beretta continua nella sua analisi. «Una esperienza che mi ha formato quella in federazione. Dopo quindici anni con il Circolo Sciatori Madesimo sono arrivato in FISI perché ho vissuto a fianco dei giovani e ho visto in Roda un appoggio importante sulla questione. Chi invece non ritengo che possa affrontare qualsiasi discorso sullo sci giovanile è Claudio Ravetto. I giovani più forti sono stati tritati dal sistema quando proprio Ravetto era direttore tecnico. E si, mi viene da sorridere quando l’ex direttore tecnico oggigiorno parla di giovani. Inoltre negli ultimi anni ha fomentato un clima davvero negativo intervenendo contro tutto e contro tutti. Solo critiche, solo sparate a zero».
«ASSO S.C.I. NON DEVE DIVIDERE» – Alberto Beretta si sofferma sulla Asso S.C.I. e sostiene: «La federazione è di tutti. La neonata associazione dei club? E’ come se la nazionale di calcio fosse sostenuta solo da Milan, Inter e Juve. Mi sembra una cosa un pò riduttiva. Non sei bravo automaticamente perché sei grande. Ci sono micro realtà che funzionano ugualmente. Spero che Asso S.C.I. non si metta di traverso a comitati e federazione». E chiude soffermandosi su Franco Vismara e Maurizio Paniz che con Claudio Ravetto sfideranno domenica Flavio Roda: «Vismara? Spero che Caspoggio possa essere riaperto ed essere ancora un centro di velocità per l’attività giovanile. Paniz? Non lo conosco e dico che la FISI oggi più che mai ha bisogno di persone conosciute e riconosciute»