Alti e bassi, uno nono posto ai Giochi Olimpici che non soddisfa del tutto la trentina Chiara Costazza: «Nella prima manche mi sono piaciuta, ho tenuto un buon ritmo lungo tutto il percorso, purtroppo non sono riuscita a ripetermi nella seconda, ma un piazzamento nelle dieci di una gara olimpica rimane pur sempre un buon risultato». Prestazioni invertite invece per Irene Curtoni, decima che non si è piaciuta nella prima manche, ma che invece è contenta della seconda: «Sono riuscita a cambiare marcia e recuperare terreno, una prova che mi dà fiducia per il team event».
Manuela Moelgg, prima al termine della manche iniziale del gigante olimpico, ritorna invece sulla brutta giornata che ha trascorso ieri: «Il risultato del gigante mi ha fatto tanto male, era una vita che rincorrevo una medaglia, è stata la fotocopia dello slalom femminile dei Mondiali 2009 a Val d’Isère, anche se qui avevo già accumulato del ritardo in alto. Non ho fatto la seconda manche che volevo, complimenti alle ragazze che sono arrivate sul podio, sono state le più brave, me ne sono andata con una lacrimuccia, ma ho avuto tanta gente che mi è stata vicina, a cominciare da mio fratello che mi aspettava in camera e tutta la mia famiglia che mi sta più vicina di tutti».
E sullo slalom ha aggiunto di essersi allenata poco nell’ultimo periodo, dando più attenzione al gigante per provare a fare una medaglia, che poi è sfumata nella seconda manche.