Brignone: «Sono senza parole, è una liberazione. E’ stata durissima fino a oggi, avevo perso tutta la fiducia»

E al dodicesimo podio (un bottino sontuoso) l’Italia femminile si sbloccò, centrando anche il gradino più alto. Evidentemente ci voleva lei, per vincere. Proprio l’atleta più attesa a inizio stagione in casa azzurra, Federica Brignone, che di certo non poteva essersi dimenticata di colpo come si fa a sciare, da campionessa. Una liberazione, un lampo e che lampo, in mezzo a troppo buio, forse, chissà, la gioia più bella di una carriera che a 26 anni promette ancora tante soddisfazioni; oltretutto un trionfo da assaporare in Italia, dove non aveva mai vinto, in un tripudio di pubblico e con una compagna di squadra con cui salire assieme, sul podio. Onestamente, il massimo possibile. Per ora, senza dimenticare ovviamente l’argento iridato di Garmisch-Partenkirchen 2011. Ma questa è un’altra storia. La storia di una fuoriclasse ritrovata. Se lo merita Federica, che ha passato momenti veramente difficili quest’anno, ma che non ha mai mollato anche quando tutto il mondo sembrava crollarle addosso, soprattutto dopo tre uscite in sei giganti disputati e un ottavo posto come miglior risultato, lei che lo scorso anno per metà stagione era stata pettorale rosso della specialità, vincendo una gara e salendo sul podio in altre quattro occasioni. Lo sci è questo, prendere o lasciare. Soprattutto, mai mollare. Una campionessa è una campionessa. Il passato non conta, si vive nel presente e il presente parla del terzo successo in Coppa del Mondo dopo quelli di Soelden e Soldeu (quattordicesimo podio), il secondo in gigante, il primo stagionale, sulle nevi di Kronplatz all’esordio della pista “Erta” in Coppa del Mondo. Stupendo ed emozionante.

Federica Brignone in trionfo a Kronplatz (@Pentaphoto)
Federica Brignone in trionfo a Kronplatz (@Pentaphoto)

PAROLA DI FEDE – «Non so cosa dire… – ci dice Brignone, con il “telefono” bollente per i troppi messaggi ricevuti – E’ tutto bellissimo. Era sempre stato il mio sogno vincere in Italia e salire sul podio con una compagna di squadra. Realizzato! Una soddisfazione immensa, oggi ho scaricato tutto. Una liberazione? Sì, in gigante sì, in superG era mi ero già “liberata” a Garmisch. Allenarsi sulla pista di gara è servito tantissimo, non ci sono dubbi, soprattutto in un momento in cui ero un po’ meno in confidenza. Certo, oggi la neve era completamente diversa da quella di settimana scorsa, ma alla fine sul podio ci sono tre atlete che avevano provato il pendio e non può essere un caso, io Tessa e Marta. L’inizio di stagione? E’ stato durissimo. Pensavo di non essere più in grado di gestire le emozioni, i pensieri, di non saper più sciare e pensavo che non sarei più riuscita a tornare in alto. Un momento difficilissimo. Ringrazio tutti gli amici che mi hanno sostenuto in questi momenti, lo staff, lo skiman, chi ha lavorato con me, mio fratello Davide. Sono contenta che la squadra mi abbia proposto di allenarmi a Pozza saltando Altenmarkt qualche giorno fa e sono felice che tutto quel lavoro sia servito. L’errore a inizio seconda manche? Credo di aver toccato con lo scarpone… Subito dopo mi sono detta: ‘Adesso svegliati e vai giù più velocemente possibile’. Non pensavo di farcela, non mi sembrava di essere veloce in pista. La seconda manche è stata veramente difficile, da metà in poi non si vedeva più niente. La grande difficoltà odierna era passare dalla luce al buio improvvisamente e proprio sul muro. La Erta? Bellissima. Ma confermo. E’… storta…». La ‘storta’ della gloria. Goditela, Fede. Te la meriti tutta.

Worley, Brignone e Bassino sul podio a Kronplatz in gigante (@Zoom agence)
Worley, Brignone e Bassino sul podio a Kronplatz in gigante (@Zoom agence)
Federica Brignone, "regina" a Kronplatz (@Pentaphoto)
Federica Brignone, “regina” a Kronplatz (@Pentaphoto)
Podio azzurro
Podio azzurro (@Pentaphoto)

MARTA BASSINO – «Questo terzo posto ottenuto davanti ai nostri tifosi e su una pista italiana ha un sapore speciale – racconta la cuneese alla Fisi -, sono contenta per me e per tutta la squadra, che ha raccolto quanto merita dopo un’annata fin qui fantastica. Faccio i complimenti a Federica Brignone, si meritava tanto la vittoria perché quest’anno ha avuto molti intoppi, credo personalmente che non avrei potuto immaginare una giornata migliore di questa. Con questo risultato vado tranquilla al Mondiale di St. Moritz, sapendo di avere fatto le cose giuste. Due anni fa a Vail feci una bella prima manche, chiusi all’ottavo posto, ma poi uscii. Stavolta cercherò di fare meglio».

Tessa Worley, Federica Brignone e Marta Bassino sul podio a Kronplatz (@Pentaphoto)
Tessa Worley, Federica Brignone e Marta Bassino sul podio a Kronplatz (@Pentaphoto)
Marta Bassino e Federica Brignone nel parterre di Kronplatz (@Pentaphoto)
Marta Bassino e Federica Brignone nel parterre di Kronplatz (@Pentaphoto)
Marta Bassino e Federica Brignone in festa a Kronplatz (@Pentaphoto)
Marta Bassino e Federica Brignone, gioia azzurra (@Pentaphoto)
Marta Bassino in festa (@Pentaphoto)
Marta Bassino in festa (@Pentaphoto)

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