Thali ottimo sesto e primo italiano in Val d’Isere
Infinito, eterno, inesauribile. Ecco Patrick Thaler, 38 anni a marzo, sesto nel primo slalom della stagione 2016 in Val d’Isere. Non molla un colpo, non molla mai. Duro a morire il ‘nonno di Sarntal’, il Davide Rebellin della neve, il Luigi Buffon dello sci, che dopo aver concluso lo scorso inverno con luci e ombre, ha deciso di continuare un altro anno agonistico.
LA QUESTIONE CONTRATTO – Ma a dire la verità, Thali dentro, in cuor suo, di lasciar perdere non aveva certo intenzione. «E’ vero, ma ho voluto aspettare la Fischer e il rinnovo del contratto. Di questi tempi non si sa mai…». Patrick aspettava lo slalom di Val d’Isere con curiosità e forse anche un po’ di ansia.
DUBBI DA PRIMO ATTO – «La prima gara, il primo atto, sono sempre una incognita. Tanti mesi fermo, dubbi che ti frullano in testa perchè ti manca il confronto. E poi senza Levi, il primo slalom è arrivato a metà dicembre…tardi». Thaler parte forte la prima manche, nel finale perà pasticcia in una tripla. Nella seconda una bella rimonta ed il sesto posto finale sul ripido della Face de Bellevarde. «Sono contento, so di essere ancora davanti con i big della specialità e senza quell’errore nella prima manche..chissà. Ma del resto lo slalom è così, è sempre dietro l’angolo in questa disciplina l’errore».
OBIETTIVO CAMPIGLIO – Thali pensa già a Madonna di Campiglio, lo slalom in notturna del 22 dicembre. Un’altra sfida per l’azzurro: «L’età? Non mi pesa, sto bene. L’età è un indice a volte più mentale che altro. Io non mi sento vecchio, anzi. L’età è un numero. Certo, a volte il mal di schiena mi perseguita…ma ci pensa Luca Caselli».