Man on the weekend: Massimiliano Blardone

Oggi è inevitabile e doveroso parlare di un campione che nel week-end giapponese ha fatto qualcosa di davvero grande, Massimiliano Blardone. 25 podi, dei quali 7 sono vittorie, tutti in slalom gigante, tutti in coppa del mondo. Un combattente nato, con un carattere non facile. Un aspetto questo, che ad alcuni può non piacere, ma nello sport contano i risultati e nel suo caso, non sono in discussione. Parliamo di un gigantista puro, nonostante a inizio carriera avesse fatto vedere ottime cose anche in slalom. La sua è una carriera lunghissima che ha regalato emozioni a tutti gli appassionati di sci, a cominciare dai successi in Alta Badia e dall’eterna sfida con un altro grande gigantista, Davide Simoncelli.

PODIO INASPETTATO – Naeba è stato teatro di una storia bellissima quanto inaspettata. E’ arrivato un terzo posto incredibile, a ben quattro anni di distanza dall’ultimo podio. Eh sì, perché le ultime stagioni non sono state facili per Max. Ha sempre lottato, ma il ranking di vertice gli è scivolato gradualmente via dalle mani, fino ad uscire dai top 30, dopo tanti anni nel primo mini-gruppo di merito (top 7). I risultati degni della sua carriera sembravano ormai lontani, si parlava di declino e si poteva anche giustificare, dopo oltre un decennio al vertice mondiale.

SEGNALI – Quest’anno però, non sono mancati segnali importanti di riscatto, a cominciare da Beaver Creek, ma soprattutto in Alta Badia, senza dubbio la pista che più di ogni altra lo ha consacrato campione e che anche lo scorso dicembre gli ha regalato soddisfazioni. Non solo in gigante, ventiduesimo partendo con il 56, ma soprattutto nell’inedito parallelo, chiuso al sesto posto. Poi la solita eterna pausa per i gigantisti e dopo più di 50 giorni, ecco il Giappone. Max parte con il 27 e si capisce subito che è la sua giornata dopo una prima manche chiusa al nono posto, risultato già questo, che mancava da tempo alle sue performance. Una prova che gli ha dato ancor più convinzione se mai ne avesse avuto bisogno. La seconda manche è un capolavoro: miglior tempo e rimonta fino al podio. Ogni analisi tecnica passa in secondo piano. Qui parlano le emozioni, la dimostrazione di caparbietà, quella voglia di combattere e non mollare mai, al di là di qualsiasi aspetto caratteriale.

RITIRO – Alla soglia dei 37 anni, Blardone ha vissuto più di un epoca in termini di tecnica e materiali. Ha saputo adattarsi a tutto. Gli mancava un acuto con i suoi nuovi materiali ed è arrivato, sciando con una morbidezza e continuità che non ricordavamo, su un manto nevoso molle, tipicamente primaverile. Ora tutti si chiedono se la decisione già dichiarata di smettere a fine stagione verrà confermata. Certo è che la voglia di vincere è sempre quella e per questo Max è e resterà sempre un grande esempio per tutti gli atleti. Anche nei momenti più bui, vietato gettare la spugna. Del resto, sono questi i risultati più belli da mettere in bacheca e ricordare negli anni.

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