Domme e Inner, era ora! Fill rischia di più!

Era ora!!! Finalmente Dominik Paris nuovamente e giustamente sul podio. La sua posizione naturale nelle discipline veloci. Come ho già ribadito più volte lo ritengo un talento purissimo, che dimostra, proprio alla preolimpica di Jeongseon, come l’Italia debba puntare su di lui per il 2018. Mi scuseranno i suoi compagni ma ad oggi Domme, vista la data di nascita, è l’unica carta veramente certa su cui scommettere per le Olimpiadi coreane, quindi va aiutato, difeso, tutelato in tutte le maniere possibili. Bello il suo secondo posto in discesa, tra l’altro dimostrando di avere ancora margine per buoni tratti della pista, dove è riuscito a fare la differenza proprio nell’attacco della curva verso destra nel finale della prova. Passaggio tecnico che normalmente sarebbe stato il suo tallone d’Achille: rettilineo seguito da curva secca, caso in cui spesso Domme tendeva a perdere l’appoggio sulla gamba esterna, in questa occasione invece è riuscito a deformare immediatamente e prima di tutti lo sci, risultando proprio lì efficacissimo e veloce. ‘Pollastro’ invece in supergigante, e pensare che quest’anno è stata la specialità dove ha reso di più!

INNERHOFER – Era ora!!! Finalmente Inner torna sul podio. Discreta gara, con linee molto pulite e collegate, ma continuo a pensare che tecnicamente debba e possa migliorare nelle curve sul piano. Solitamente con atleti della sua età si lavora esclusivamente sui punti di forza, perché i difetti sono ormai talmente radicati che non vale più la pena provare a limarli. Nel suo caso, conoscendolo e soprattutto pensando che qui si giocherà la medaglia olimpica che lo consacrerebbe definitivamente, credo che Inner possa ancora riuscire a migliorarsi o almeno debba per forza provarci. Di primo acchito si è lamentato moltissimo di questa pista, ma forse proprio per questo, ha stretto i denti per concentrarsi a tirare fuori il meglio di sé. Nelle grandi occasioni ha sempre dimostrato di essere un vincente, c’è bisogno di lui fra due anni, soprattutto se la schiena lo lascerà in pace.

FILL – Solito Fill!!! Dico subito che non ce l’ho con lui, rispetto i suoi ‘risultatoni’ stagionali e la sua classe. La tecnica sciistica è espressione del proprio carattere e Peter è così, molto riflessivo e preciso, mai guascone e spregiudicato. Impossibile pensare che di colpo si trasformi, ma in questa stagione ha una occasione unica: vincere la coppa di discesa. Deve, per me, provarci rischiando di più, giocandosela a tutta, non può e non deve finire la stagione con rimpianti, meglio forse buttare qualche gara che fare il compitino. Quest’anno ha trovato un set-up del materiale eccezionale, sui tratti di scorrimento è sempre il più veloce, deve prendersi più rischi nei passaggi difficili; sono questi ultimi che vanno vissuti da Peter come opportunità per fare la differenza non come punti in cui non sbagliare.

QUARTETTO OLIMPICO – E voilà, ecco belle e fatto il quartetto olimpico delle discipline veloci. Questa gara ha messo molto ordine, chiarito le idee su come bisognerà approcciarsi alle prossime Olimpiadi. Gli atleti citati saranno ancora una volta le nostre punte. A loro bisognerà dare la possibilità di lavorare sulla qualità in tutti i suoi aspetti, sulla tecnica, dal punto di vista atletico e sullo sviluppo del materiale che, come si è visto qui, sarà determinante. Non illudiamoci la concorrenza sarà fortissima: i tre norvegesi; gli austriaci quest’anno martoriati dagli infortuni, ma che cresceranno di sicuro; gli americani sempre competitivi all’appuntamento olimpico; i francesi che stanno lavorando bene; gli svizzeri Janka e Feuz che stanno tornando e i soliti outsider (Kline?) che si affacceranno in quella occasione. Noi dovremo essere al top, vedremo chi sarà a completare i quartetti: probabilmente Mattia Casse che sta consolidandosi a buoni livelli; vedremo l’evoluzione di Emanuele Buzzi, che proprio qui ha ottenuto i suoi primi punti, o Matteo Marsaglia che però, appena sembra uscire dal tunnel, ricade pesantemente sulla neve…e non è un eufemismo, o altri ancora visto che la porta deve rimanere sempre aperta per tutti! Occorrerà appunto lavorare al meglio, con idee chiare e progetti precisi e senza disperdere energie.

JEONGSEON – Neanche male! Da sempre ci sono piste di coppa impegnative, dove la differenza la fa la tecnica e il coraggio degli atleti, ma l’inedita Jeongseon Downhill per una Olimpiade in Asia in fondo ci sta. Conosco il campo di gara dove si correranno le discipline tecniche, che è sicuramente all’altezza del ruolo, ritengo quindi tollerabile che, pur di portare un’Olimpiade invernale in un paese come la Corea del sud, si accetti che una delle prove sia disputata su una pista non memorabile, ma nemmeno poi così totalmente insulsa. Una discesa con tante curve diverse, tanti cambi e salti, forse non è troppo veloce, soprattutto se ci dovessero essere condizioni di neve lenta. Sicuramente è un po’ corta. Personalmente preferirei una gara in due manche, credo che raddoppiando le poche difficoltà ne guadagnerebbe il pathos e la spettacolarità, accentuando le differenze e i distacchi. Bello il super gigante, il giusto compromesso fra gigante e discesa, con un sacco di difficoltà tattiche e interpretative, proprio quello che dovrebbe sempre essere l’essenza di questa specialità. In definitiva la Jeongseon Downhill è la classica pista che tutti vorrebbero avere per fare allenamento: non troppo difficile, larga, molto varia, non troppo lunga e ben servita dagli impianti; questa volta invece, fra due anni, servirà per assegnare le medaglie più importanti.

Altre news

I norvegesi per la prossima stagione

La federazione norvegese ha ufficializzato le squadre per la prossima stagione: si lavora sempre di più sui giovanissimi con una crescita numerica delle C. Mancano due protagonisti all’appello: Lucas Pinheiro Braathen che, come tutti sanno, difenderà i colori del...

AOC. Platinetti: «Non solo Cecere, bilancio di gruppo esaltante». Barbera: «Aspiranti in gran spolvero»

Stagione conclusa, anche se mancano alcune Fis in Scandinavia a dire la verità, ma è tempo di bilanci. Iniziamo a prendere in considerazione le squadre dei Comitati regionali e partiamo dal Comitato Alpi Occidentali. Per il settore femminile una...

Ecco le squadre svizzere: il tecnico Heini Pfitscher con Holdener e Rast, promosso anche Tavola

Swiss Ski ha ufficializzato squadre e staff per la prossima stagione agonistica, dopo quella trionfale appena andata in archivio. Sfera di cristallo per Lara Gut-Behrami e Marco Odermatt, oltre a numerose coppe di specialità e alla vittoria nella Coppa...

Come sarà l’Italia femminile di Coppa del Mondo?

Non cambia granché la struttura dell’Italia femminile di Coppa del Mondo. Confermata dal dt Gianluca Rulfi la squadra èlite con le quattro atlete che avranno sempre il loro tecnico di riferimento: Luca Agazzi per Sofia Goggia, Davide Brignone per...