Soffia forte il vento, un vento gelido da nord. Te ne accorgi gli ultimi cinquecento metri della tratta dello Jandrì Express, la cabinovia che dal paese di Les Deux Alpes sale in ghiacciaio. Il vento, che comunque ha spazzato gran parte delle nuvole, ha portato il sole. Le raffiche continue fanno sembrare i – 3 gradi sicuramente più rigidi. La neve, tirata a lucido dal vento e dalla temperatura invernale, è finalmente dura, a tratti anche ghiacciata, a differenza delle ultime settimane. E se guardi intorno i 3000 transalpini scorgi una spolverata di neve e un paesaggio completamente differente solo fino a qualche ora fa. E in questo scenario, ecco il primo giorno sulla neve per le azzurre de gruppo polivalenti. Un po’ di emozione, che ci sta sempre.
LE POLIVALENTI – D’altronde è come il primo giorno di scuola per il trio delle meraviglie. Sofia Goggia, Federica Brignone e anche Marta Bassino: le nostre principali carte da giocare per le Olimpiadi coreane del prossimo febbraio. Dopo una stagione sensazionale, le ragazze di Gianluca Rulfi e Matteo Guadagnini sono attese ad un’altra grande annata, quella della consacrazione finale. Le tre azzurre, assenti le infortunate Elena Curtoni e Nadia Fanchini, soggiornano con lo staff all’Atmosphere, il quartier generale scelto dalla federazione per questo stage inaugurale. Una struttura alberghiera situata nel centro del paese a due minuti a piedi dalla cabinovia che sale in giacciaio.
La giornata inizia alle 7: tutte in cabinovia e subito in pista. «La prima giornata è sempre un pò speciale. Il volume buono, oltre quattro ore in ghiacciaio infatti, i lavori essenzialmente di addestramento e per riprendere la confidenza del gesto tecnico. Prima in campo libero e poi fra i ciuffetti, nei pendii del Dome Norde», fa sapere Rulfi, il cuneese ma genovese d’adozione confermatissimo alla guida del team delle polivalenti. Prima campo libero per cercare gli appoggi, recuperare gli automatismi.
Quindi lavori addestranti sull’equilibrio e il controllo della curva a velocità non elevate: e via con i tradizionali esercizi in gergo chiamati manubrio, candelabro, tutankhamon, ovvero con i bastoni tenuti in maniera differente durante l’esercitazione. Sorrisi, entusiasmo, voglia di neve. Ambiente sereno, consapevole delle proprie forze, sicuro. Del resto la squadra c’è, e anche lo staff è aumentato e valido. Con Rulfi il nuovo innesto Roberto Lorenzi, quindi i coach e i preparatori atletici Damiano Scolari e Marcello Tavola. E poi il fisioterapista Federico Bistrot, gli skiman Mauro Sbardellotto e Federico Brunelli.
SLALOMGIGANTISTE – Ma sulle nevi perenni francesi in pista anche la squadra delle slalomgigantiste. Manuela Moelgg in prima linea, poi Chiara Costazza e Irene Curtoni. Alta motivazione per le tre veterane, intente fra i pali nani e al secondo giorno di lavoro. Luca Liore, Ruggero Muzzarelli e Angelo Weiss a tirare le fila. «L’anno scorso una stagione con risultati positivi. L’anno olimpico potrà darci soddisfazioni importanti? Le ragazze dimostrano di crescere ancora tecnicamente e soprattutto di avere motivazioni alle stelle», ci dice Weiss imbacuccato per evitare il vento che non molla di soffiare a tutta. E nel gruppo di lavoro anche Roberta Midali e Federica Sosio.
ATLETICA – E il pomeriggio? Tutte impegnate in una seduta di lavoro a secco nella terrazza dell’Hotel Atmosphere. Lavori di rapidità, mobilità, core. Il tutto agli ordini di Scolari, Tavola e Muzzarelli. Non ci si ferma mai. Nemmeno il primo giorno di scuola!