Le condizioni perfette non si sono mai viste a Lake Louise nei tre giorni dedicati alle prove cronometrate in vista delle discese di venerdì 2 e sabato 3 dicembre 2016, le prime della stagione nella Coppa del Mondo femminile 2016-2017. E probabilmente non ci saranno nemmeno in gara, visto che le previsioni non sono bellissime per il weekend, domenica esclusa. Soprattutto viene dato peggioramento nel corso della gara, un bel guaio se dovesse accadere. Vento e nebbia a tratti hanno comunque condizionato le prove, anche nella giornata di giovedì 1 dicembre. Un film già visto nella località dell’Alberta. Bisogna semplicemente adattarsi e prendere quello che viene, facendo ovviamente del proprio meglio.
AMERICANE OK – Il vento nella parte alta del tracciato ha fatto capolino a intermittenza sulla “Men’s Olympic/East Summit” nel corso del terzo training, soprattutto tra primo e terzo intermedio, condizionando dunque il risultato finale che vede alla fine davanti Ramona Siebenhofer, austriaca, 25 anni, vincitrice della Coppa Europa nel 2012 e sul podio in Coppa del Mondo per la prima e unica volta (terza) proprio un anno fa a Lake Louise: 1’46”84 il suo tempo. Poi ecco una schiera di americane (già fecero tripletta, pur con nomi diversi o quasi, il 6 dicembre 2014 in libera: prima Vonn, seconda Cook, terza Mancuso): seconda la rediviva Alice McKennis a 0”48, terza Laurenne Ross a 0”53, quarta Stacey Cook a 0”60. Tutte atlete molto scorrevoli. E attenzione, su questa neve “fredda”, sembrano decisamente loro, padrone di casa, le atlete da battere… Quinta Kling, sempre a suo agio a Lake Louise e sesta un’altra americana, Jaqueline Wiles, brava in tutti e tre i training disputati e quindi sicuramente outsider di lusso per le gare in arrivo, almeno in discesa. Settima Stuhec, un’altra che si trova bene su questo tracciato da sempre, ottava Weirather, se vogliamo la prima delle “big”, nona Elena Fanchini, capofila delle italiane, alla miglior esibizione finora in Canada. Completa la Top10 Mowinckel a 1”03. Distacchi ancora una volta minimi. Dodicesima Lara Gut a 1”23, 18esima Fabienne Suter, e brava, considerato che è all’esordio in libera, Mikaela Shiffrin, 24esima, ma sempre a meno di due secondi dal vertice (1”83 per l’esattezza).
ITALIA – Terza prova non brillantissima per le azzurre, con delle eccezioni: detto di Elena Fanchini, nelle trenta ci sono Sofia Goggia, 15esima a 1”37, una Verena Gasslitter, lei sì bravissima a legittimare la convocazione per la prima discesa, 17esima a 1”49 con pettorale 46, e Nadia Fanchini, 21esima. Le altre: 32esima Delago, 37esima Stuffer, 38esima Schnarf, 40esima Elena Curtoni, 50esima Brignone, 51esima Agerer, 57esima Hofer, 58esima Marsaglia. Per quanto si è visto finora nelle prove, l’obiettivo in gara resta la top ten (ma si può sognare il podio, come già scritto) per Schnarf, Nadia ed Elena Fanchini, Goggia. Cercheranno punti pesanti, all’esordio a Lake Louise, Gasslitter e Delago. Stuffer è al rientro dopo l’infortunio, quindi non le si può chiedere tutto e subito anche perché si è allenata pochissimo d’estate, mentre oggettivamente Curtoni e Marsaglia sono sembrate in difficoltà finora, almeno in discesa, così come Hofer e Agerer (ma in superG la storia potrebbe essere diversa). E’ ancora presto per parlare della seconda libera prevista sabato, ma il terzo training sembrerebbe comunque legittimare la decisione dello staff di puntare su Gasslitter per gara 1 e, in caso di risultato tra le top 30 venerdì, è probabile che la sudtirolese di Castelrotto, sicura della presenza in superG, venga schierata anche nella seconda libera. Ma non corriamo troppo. Il meteo giocherà un ruolo importante nelle due discese in programma nel lungo weekend canadese e le azzurre dovranno anche essere brave a… meritarsi un pizzico di fortuna, mettendo in pista aggressività e voglia di vincere, oltre che tecnica e tattica naturalmente.
ANALISI – «Prova strana, sinceramente – ci dice Alberto Ghezze da Lake Louise -. Il vento si è fatto sentire a tratti e alcuni intermedi hanno lasciato perplesso me e tanti altri allenatori: molte atlete scese dopo il 30, per esempio, accumulavano vantaggi enormi al secondo parziale, per poi perdere subito tantissimo. Può essere anche che qualche “big” si sia nascosta, questo con esattezza non posso dirlo. Non prenderei comunque questo terzo training come punto di riferimento, ecco, anche se chiaramente le prove nel complesso hanno confuso un po’ le idee. Una favorita chiara non c’è. Lara Gut è in ogni caso quella che sembra avere qualcosa in più delle altre, soprattutto perché credo non abbia ancora dato la sua “accelerata” definitiva. Le ragazze azzurre stanno tutte bene, la pista è relativamente facile, problemi grossi di linee non ne ho visti, certo qualcuna ha commesso degli errori. Resto fiducioso per la gara, il problema è che danno meteo in peggioramento durante la discesa stessa, quindi mi auguro di avere una prova regolare, solo questo. Nadia Fanchini sarà l’unica italiana a poter scegliere il pettorale, credo resterà su un numero basso, se ancora disponibile. Seconda discesa? Presto per parlarne, vediamo come andrà Gasslitter in gara. Avanti tutta con grande fiducia».