L’appuntamento di fine settembre ad Altenmarkt sta diventando un classico: Atomic incontra nella propria sede storica la stampa internazionale e le televisioni per la presentazione della stagione agoinistica. C’erano tutti, o quasi, in un pomeriggio informale, in cui gli atleti sono stati chiamati uno alla volta a sfilare su un tappeto rosso davanti ai fotografi e alle videocamere, per poi mettersi a disposizione dei giornalisti. Dai più giovani, tra cui spiccano le nostre Elena Curtoni e Lisa Magdalena Agerer, ai big, come Kathrin Zettel, Marlies Schild, Benny Raich, Marcel Hirscher e Carlo Janka.
UN TEAM BEN STRUTTURATO – «La nostra squadra è competitiva e ben distribuita, con presenze chiave nelle nazioni in cui Atomic ha interessi di mercato importanti: Austria e Svizzera, naturalmente, ma anche Italia» ci ha raccontato il race director Rudi Huber. «Non possiamo investire tutto il nostro budget su un singolo atleta, o su poche individualità, come stanno facendo altre aziende. Per noi è importante costituire una squadra competitiva, composta da atleti in grado di competere per la classifica generale di Coppa del Mondo, ma anche nelle singole discipline. Sono proprio questi ultimi a fornirci feedback preziosi per lo sviluppo dei materiali». Già, perché per un Carlo Janka che gareggia praticamente in tutte le discipline, oppure per un Marcel Hirscher che nel futuro avrà senz’altro la velocità tra i suoi obiettivi, ci sono i vari John Kucera, Joachim Puchner, Mario Scheiber, Philip Schoerghofer con propensioni più spiccatamente specialistiche. «Chi gareggia in più discipline non ha praticamente il tempo di testare sci e nuove soluzioni. Un lavoro per cui tornano preziosi gli specialisti. In fondo avere una squadra di campioni serve anche a questo».
BUONE SENSAZIONI IN VISTA DELLA STAGIONE – C’è aria di ottimismo nel quartier generale di Atomic, dove abbiamo visto un Carlo Janka in ottima salute, Raich e Hirscher perfettamente ristabiliti dai loro infortuni («mi sento benissimo e credo di sciare anche meglio di prima dell’incidente, il mio obiettivo è di essere in pista a Soelden» ci ha confessato Raich). Nota finale sugli italiani. «Purtroppo oggi manca Peter Fill – ha commentato Huber – ma per noi resta un uomo fondamentale. Crediamo molto nelle giovani Curtoni e Agerer. La prima credo che in un futuro potrebbe addirittura diventare un’atleta da classifica overall». Ma non sono un po’ pochi gli azzurri che sciano con Atomic? «Forse sì, ma mi sto già guardando intorno…». Sul primo numero stagionale di Race troverete alcuni interessanti approfondimenti che abbiamo sviluppato durante questo incontro.