Rimane a terra tra la delusione e il dolore. Rimane lì con lo sguardo fisso, ripensando alla sua gara, alla sua esclusione dalla finalissima e alla botta rimediata dopo la caduta. Michela Moioli arriva al traguardo con il volto sanguinante e con un fiume di lacrime. È una donna a pezzi, è una donna che sente tutto il peso di quella bandiera portata con orgoglio all’interno dello stadio olimpico di Pechino. E di non essere riuscita a riportare sul podio dello snowboard cross. Da una possibile medaglia alla più cocente delusione, Moioli non riesce a capacitarsi quanto è successo. «Ho sbagliato in semifinale e nella finalina, probabilmente dovevo prendere una legnata – racconta -. Doveva andare così, ho un po’ male a una caviglia, ma sono scesa con le mie gambe, quindi adesso devo recuperare».
Le ferite sul volto non sono nulla rispetto a quelle che porta nel cuore. Ci credeva, ci credevano tutti gli italiani, ci credevano gran parte dei media italiani presenti che si sono messi in viaggio da Pechino fino a Zhangjiakou per assistere con molte probabilità a un’altra grande giornata per l’Italia. E invece nulla di fatto, solo tanta delusione per la bergamasca, oro quattro anni fa a PyeongChang. «Vado a leccarmi le ferite – aggiunge -. In semifinale sono partita bene, ho pagato un errore dove poi mi hanno superata».