Tomba, Gros e Razzoli: un trio tutto d’oro per la 3Tre a Bologna

Dopo Ingemar Stenmark a Stoccolma, Piero Gros, Giuliano Razzoli, Ivano Edalini e – a sorpresa – anche Alberto Tomba a Bologna: non avrebbe potuto iniziare meglio il 3Tre on Tour che ha avviato il suo percorso verso l’edizione numero 70 di The Night Slalom, la grande classica italiana che il 22 dicembre a Madonna di Campiglio celebrerà un’altra grande serata di Coppa del Mondo.
La 3Tre ha fatto ritorno alla Casa Museo Renzo Savini di Bologna, accolta dalle padrone di casa Lavinia e Benedetta Savini, per incontrare un pubblico ogni volta più ampio e appassionato: un pubblico che ama la 3Tre e il grande sci, e ugualmente innamorato di una destinazione, Madonna di Campiglio.Lo ha raccontato anche Tullio Serafini, presidente di APT Madonna di Campiglio che con la 3Tre condivide il viaggio del 3Tre on Tour: «Il nostro manifesto è ‘where mountains meet humans’, e la 3Tre è per noi spunto per incontrarsi e un’opportunità di promuovere il nostro meraviglioso territorio non solo in Italia, ma anche all’estero, non solo in inverno ma in tutte le quattro stagioni. La 3Tre non è solo una grande storia, ma il nostro evento più importante e fa parte della storia di ciascuno di noi».

Come sempre al 3Tre on Tour, ad accendere l’entusiasmo del pubblico è stato l’arrivo dei grandi campioni, e mai come stavolta il parterre era dei più prestigiosi: fra Piero Gros, Ivano Edalini ed Alberto Tomba, la Casa Museo Savini ha applaudito i vincitori di ben sei edizioni della classica di Campiglio. Non solo: Gros, Tomba e Giuliano Razzoli sono anche gli unici tre azzurri ad aver conquistato la medaglia d’oro olimpica nello slalom.
«Ci sentiamo onorati dell’affetto e della vicinanza di campioni tanto grandi – ha raccontato il presidente della 3Tre, Lorenzo Conci, – il fatto che una serata del 3Tre on Tour riesca a raccogliere un pezzo di storia non solo dello sci, ma di tutto lo sport italiano, è il segnale più bello e importante di quello che il nostro evento è riuscito a lasciare nei cuori di tutti, atleti e appassionati, in settanta edizioni».

©Foto Bisti

Il racconto dello storico della 3Tre Paolo Luconi Bisti ha ripercorso le gesta dei trionfatori della 3Tre: da Gros, che con il successo nel 1972 vanta un record di precocità ancora imbattuto sulle nevi trentine, a Edalini, che nel 1986 ottenne a Madonna di Campiglio l’unico successo in Coppa del Mondo (Ho imparato tanto da Piero, e forse ho anche un po’ aperto la strada ad Alberto, che mi ha imitato l’anno dopo…), fino alla Tomba-Mania che invase il Canalone Miramonti a fine anni ’80, e che il campione di Castel de’ Britti ricorda ancora con vistosa emozione. «La 3Tre aspetta un nuovo campione italiano: speriamo in Vinatzer, ma anche Gross e Razzoli possono sognare».

Fra i quattro, infatti, c’è anche chi il podio della 3Tre lo ha finora solo sfiorato – più volte – ma ha ancora la possibilità di raggiungerlo: il 39enne Giuliano Razzoli, a dispetto dei tanti inconvenienti fisici non ha perso un briciolo della sua grinta, deciso ad invecchiare meglio ancora del suo (eccellente) aceto balsamico.
Una longevità sottolineata anche da Piero Gros (Io mi sono ritirato a 28 anni… giù il cappello per la voglia e la professionalità di un ragazzo che ha ancora voglia di allenarsi per competere con i migliori al mondo), che poi provoca il reggiano: «Se il 22 dicembre conquisti la 3Tre, prometti che ti ritiri?». «Certo! Così chiuderei con una vittoria: almeno in questo riuscirei ad eguagliare Alberto». ha raccolto il reggiano con un sorriso.

La settantesima edizione della 3Tre si svolgerà sulla pista Canalone Miramonti venerdì 22 dicembre, con le due manche in programma alle 17.45 e 20.45. I biglietti per l’evento sono disponibili in prevendita online sul sito 3trecampiglio.it. Il 3Tre on Tour proseguirà il suo viaggio con la prossima tappa in programma a Milano il 14 novembre con un ospite d’eccezione: lo slalomista azzurro Alex Vinatzer, che dopo il podio del 2020 proverà a spezzare il digiuno azzurro in Trentino che dura dal successo di Giorgio Rocca nel 2005.

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