'Sul ghiaccio non stavamo in piedi'

Gli azzurri commentano 'a caldo' la disfatta sul Rettenbach

Ha ragione il dt Claudio Ravetto a definirla una delle più brutte gare da quando allena il gruppo Coppa del Mondo. Anche gli atleti non si tirano  indietro e ammettono la debacle di Soelden. Max Blardone, mentre saliva sulla cabinovia per raggiungere la partenza del Rettenbach, parlava come se avesse previsto la seconda manche, chiusa poi al ventunesimo posto: "Non stavo in piedi, eppure mi sento bene. Ho fatto davvero fatica ad impostare le traiettorie. Non era un problema di tagliare le curve, ma di abitudine al duro e al ripido".
Alberto Schieppati
,  quattordicesimo al traguardo, è stato il migliore in casa Italia: "Avrei voluto chiudere nei dieci, ma comunque la mia gara alla fine è più che discreta. Del resto non potevo permettermi di sbagliare in quanto rischiavo di uscire dai primi trenta della start list. Ci è mancato l’allenamento sul ghiaccio, sul ripido. Siamo stati sfortunati, perché abbiamo sempre trovato brutto tempo e poi svizzeri e austriaci si sono allenati su piste ‘barrate’. Noi no. Adesso vado avanti, e punto ad avvicinarmi al podio già dal prossimo gigante". Davide Simoncelli,  diciottesimo, ha fatto un errore nella prima manche: "non stavo andando  malaccio, ma sono andato troppo lungo in un passaggio e già dalla prima sessione ho compromesso un bel risultato" . Tutto sommato, comunque, ‘Simo’ è sembrato tra i più ‘in palla’.
Manfred Moelgg
questa volta chiude lontano dai primi. Non eravamo più abituati. Il "re" dello  slalom termina in diciassettesima piazza: "Non sono contento, ma non sto qui a recriminare. Guardo già avanti, ma con la solita  determinazione". Per gli altri niente da fare: Alexander Ploner,
Michael Guufler, Christof Innerhofer, Florian Eisath e Peter Fill non
si sono qualificati per la seconda manche.
 

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