Squadra che vince non si cambia: verso la conferma dei team femminili di Coppa del Mondo. Probabile un unico gruppo per B e C

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Questo sarebbe stato il momento delle indiscrezioni sui movimenti della prossima stagione. Quali allenatori restano e quali partono, soprattutto quali sono gli atleti confermati e quelli che invece salutano la maglia azzurra. Agli Assoluti di solito le mosse sono in dirittura d’arrivo, quest’anno no. Si naviga a vista, con qualche telefonata, ma tutto è come in un limbo. Gli allenatori hanno fatto le loro relazioni, si sono confrontati tra loro e con i vertici delle squadre e della federazione (Rinaldi e il presidente Roda) ma alla fine decisioni concrete non ce ne sono ancora. Il presidente Roda ha parlato di qualche taglio per sostenere l’attività di base, ma in questo momento è necessario capire quante risorse ci saranno. Nel prossimo inverno ci saranno gli stessi tesserati e soprattutto confermeranno la loro presenza tutti gli sponsor?
Quali possibili scenari allora? Partiamo dal settore femminile, quello che ha chiuso alla grande con la Coppa del Mondo di Federica Brignone. I risultati di Fede, ma non solo. Vittorie, podi e piazzamenti da top ten sono arrivato dalla velocità e dal gigante; anche nello slalom ci sono stati segnali di crescita.
E allora è presumibile che squadra che vince non si cambia. Rulfi e il suo staff sono intoccabili con le tre ‘regine’ dello sci azzurro, Feltrin e Deflorian hanno fatto bene nel gruppo polivalenti/velociste/gigantiste (e poi le tre del gruppo élite non è che vivano in una bolla, ma si allenano anche il resto della squadra…) mentre la coppia Guadagnini-Pfitscher sta ‘muovendo’ lo slalom rosa italiano.
E anche i nomi delle atlete sono quelli. Insomma se tagli ci saranno, saranno ‘sotto’. Nell’ultimo inverno c’erano due gruppi di Coppa Europa e una C: con le risorse giusto allargare la base il più possibile, se mancano bisogna fare delle scelte per far quadrare i conti. Una squadra costa, su per giù, 200mila euro tra allenatori, pulmini, alberghi… E allora la sensazione è quella che ci sarà una riduzione netta delle squadre, arrivando magari addirittura a una sola B e C, che metta insieme le ‘promosse’ dal GPI (che hanno il posto assicurato da regolamento: in testa era la valdostana Belfrond) e le ‘veterane’ della Coppa Europa (che però sono chiamate a fare il salto nel prossimo inverno).
E quale sarà il programma di allenamento estivo (e stiamo parlando del lavoro sulla neve)? Ci saranno restrizioni e distanze di sicurezza sui ghiacciai? E se sì quali saranno? Perché, è vero che lo sci è uno sport individuale, ma non è che in funivia si sale uno alla volta… E in albergo poi?
L’idea di fondo è quella di sfruttare il più possibile Ushuaia. Le prenotazioni sono state fatte, sempre con il condizionale. Perché a oggi per l’Argentina non si parte. Ma il rapporto tra Ushuaia e Fisi è ormai consolidato da anni ed è facile organizzare anche last minute una possibile trasferta. Insomma se e quando si partirà, si resterà il più possibile in Sudamerica per sfruttare ogni singolo giorno di allenamento (e anche se la neve stenta ad arrivare anche laggiù, sono stati fatti importanti investimenti per la neve artificiale nella stazione argentina). Solo in seconda battuta, cioè se non si parte, ci sono i ghiacciai alpini.

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