Sporting Club Madonna di Campiglio, la filosofia di lavoro

«In questo particolare momento di difficoltà collettiva, ci siamo trovati come tutti quanti improvvisamente fermi a casa e con l’attività interrotta proprio nel momento clou della stagione. Abbiamo approfittato di questo momento di stallo per fare il punto della situazione  e interrogarci su quella che è stata questa breve stagione e su cosa vorremmo migliorare per poter ripartire più forte di prima», fanno sapere in coro i tecnici dello Sporting Club Madonna di Campiglio, sodalizio trentino presieduto da Roberto Papa. Ed ecco i 5 punti fondamentali che caratterizzano la filosofia di lavoro

Che importanza date alla preparazione atletica?

«La preparazione fisica nello Sporting Club Madonna di Campiglio è alla base del progetto e dell’ impostazione dell’ attività. Uno degli obiettivi della società è far crescere i nostri atleti in un sistema che li porti ad essere sani, forti e prestazionali; un fisico ben strutturato ed equilibrato oltre che permettere prestazioni migliori può ridurre il rischio che si verifichino infortuni.  L’attività fa riferimento al Modello Di Sviluppo A Lungo Termine Dell’atleta (SALT, sviluppato dalla FISI), che tutti i tecnici hanno come riferimento per impostare il proprio lavoro, per dare continuità alla crescita e quindi per contestualizzare l’attività quotidiana dei nostri ragazzi/e. Il nostro programma atletico inizia a giugno e prosegue sino a maggio. In estate ci prendiamo cura dei nostri ragazzi dai tre ai cinque giorni a settimana, organizziamo ritiri atletici sia a Campiglio che in altre località marittime come Cesenatico o Marina di Carrara, in autunno e inverno le sedute si riducono leggermente per dare spazio alla scuola e allo sci. La nostra volontà è quella di rendere consapevoli i ragazzi dell’importanza della preparazione fisica e  di viverla come un’esperienza positiva, stimolante e motivante, per quanto possa anche essere faticosa»

Come impostate il cammino nelle categorie pre-agonistiche e Pulcini?

«Impostiamo il nostro programma prendendo sempre in considerazione le linee guida del SALT; il nostro principio è quello di strutturare con metodo il nostro lavoro senza esasperazioni e con l’obiettivo principale di imparare divertendosi. Diamo la possibilità di far avvicinare i bimbi alla neve con le nostre categorie Orsetti (3-5 anni) e Presporting (5-7 anni) che si dedicano all’avviamento sugli sci e quindi alla fase di nevicità. L’ obiettivo è di sviluppare le abilità primarie sulla neve attraverso un approccio ludico e il ruolo dei nostri allenatori consiste in un accompagnamento e introduzione ad uno sport affascinante come lo sci. Per quanto riguarda i nostri Pulcini abbiamo due gruppi di lavoro divisi tra baby e cuccioli in modo da poter programmare un lavoro mirato per ogni gruppo. Sulla base dei nostri 5 Pilastri dell’ allenamento (Impegno-Rispetto-Sportività-Puntualità-Sacrificio), cerchiamo di creare sempre degli ambienti di apprendimento adatti ai nostri bambini, in modo che possano esprimersi al meglio cercando di ampliare il più possibile il loro bagaglio motorio.  L’importante per noi, è portare i nostri piccoli atleti ad una crescita sportiva costante che non sia finalizzata al singolo risultato; per questo è fondamentale iniziare anche a responsabilizzarli e a far acquisire fiducia in loro stessi.  Per concludere ci preme dire che è con il nostro entusiasmo che riusciamo a coinvolgere e motivare i nostri piccoli atleti, per farli appassionarle a questo meraviglioso sport»

Mondo Children, quali obiettivi ci siamo dati in questa fase?

«In questa categoria la richiesta di impegno e di sacrificio da parte dei nostri atleti inizia a farsi più importante, alle volte eccessiva.Il rischio in questa fase è quello di volere tutto e subito, ponendo troppa enfasi sul risultato immediato rischiando quindi di bruciare le tappe. La linea di lavoro è quella impostata nelle categoria che abbiamo precedentemente trattato, con lo sviluppo dei ragazzi si cercherà di passare da una multilateralità estensiva, un lavoro quindi più generalizzato, ad una più mirata e specializzata. La gestione non è facile per vari aspetti: abbiamo infatti ragazzi in piena età adolescenziale (12-16), con differenze individuali importanti fra età biologica e cronologica e di conseguenza con maturazioni tecniche e fisiche molto diverse tra i componenti della stessa categoria. L’obiettivo della società sarà quindi quello di cercare di individualizzare il più possibile il lavoro, impostando un lavoro tecnico, atletico, prestativo e mentale per ogni ragazzo. Importante per noi è riuscire a stimolare una motivazione intrinseca forte e consolidata, che possa spingere questi ragazzi a raggiungere i propri obbiettivi, con perseveranza e sacrificio, per una soddisfazione personale e per una sfida con se stessi»

Uno sport che fatica a sfondare dopo i Giovani, come affrontate questo problema?

«Superata la fase adolescenziale, il fenomeno del dropout nelle categorie giovani è sempre più diffuso, si raggiunge un età in cui si matura la consapevolezza ‘che solo uno su mille ce la fa’, e che probabilmente tanti sacrifici non valgano la pena di essere fatti. Ecco quindi che l’educazione sportiva intesa come il raggiungimento o superamento dei propri limiti sia già di per se un ottimo punto di arrivo. Contrariamente ci troviamo anche di fronte ad atleti motivati, che hanno insite in loro mentalità e spirito di sacrificio atto al raggiungimento del massimo risultato. Il difficile, che è anche il nostro obiettivo, è riuscire a gestire entrambi i soggetti attraverso percorsi personalizzati. Allenamenti specifici per gli uni e per gli altri, cosi come corsi-allenamenti per coloro che devono affrontare le selezioni per maestri di sci. Alla fine i valori che vorremmo riuscire a trasferire loro, non si limitano alle competenze, ma soprattutto alla passione per questa disciplina. Quindi, una delle risposte che ci siamo dati, e sulla quale basiamo la programmazione per lo sviluppo a lungo termine dei nostri atleti, è che il risultato come tale è fine a se stesso. Quello che è importante però, è riuscire a dare i giusti strumenti ai ragazzi affinché possano esprimere tutta la loro potenzialità. Noi crediamo, che tutti coloro i quali abbiano affrontato un percorso sportivo dando sempre il massimo delle proprie possibilità, siano già dei vincenti. E’ importante quindi porre attenzione, si al risultato, ma anche alla massima espressione delle capacità personali, atte al superamento dei propri limiti. Vincere con te stesso, con i tuoi limiti, con le tue paure, con i tuoi difetti, giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, gara dopo gara, sarà la vera vittoria»

Sporting 360°, in cosa consiste il progetto?

«Sporting 360° è un programma per noi innovativo volto a far conoscere ai ragazzi i diversi sport invernali praticabili nella ski area di Madonna di Campiglio. Il progetto consente a quei ragazzi meno competitivi di continuare il loro percorso di crescita sugli sci, avendo però anche l’opportunità di svolgere attività invernali alternative e quindi di ampliare le proprie conoscenze sugli sport della montagna. Infatti, fra le attività svolte durante la stagione rientrano sci alpino, snowboard, sci di fondo ed escursioni in quota con gli sci d’alpinismo e le ciaspole.  Un progetto completo che ha come scopo principale il divertimento e la multidisciplina. Questo tipo di attività consente ai ragazzi non solo di avvicinarsi al mondo agonistico continuando ad allenarsi sugli sci, ma anche di scoprire la montagna a 360 gradi attraverso esperienze uniche».


Segui il nostro canale telegram per ricevere subito tutti gli aggiornamenti di raceskimagazine.it. Clicca qui e unisciti alla community.

Altre news