Una vita da guerriero. Fra alti e bassi, fra altare e polvere, fra gioia e dolore. Passione sempre, quella che non lo fa mollare mai, entusiasmo altalenante invece, dal momento che non è mai stato considerato per quello che è e per quello che ha fatto. Carta canta? Non per tutti probabilmente. Eccolo nella sua Livigno Roberto Nani, eccolo al rientro dall’Isola d’Elba dove ha ricaricato le batterie. Nani che sfiora il podio in Coppa del Mondo, che brilla per regolarità. Nani che rimbalza nelle retrovie e lotta per riemergere. Nani che un’altra volta si rimette in carreggiata, Nani che riassesta il colpo, che punta ancora in alto. Quel Nani che è arrivato in squadra nazionale maggiore con un percorso diverso, tortuoso, attraverso circuiti alternativi e senza gli step tradizionali dei team azzurri minori. Un po’ tutti sono tifosi di Robi Nani, hanno a cuore le sue battaglie e lo stimano per quel desiderio di tornare a sfavillare in Coppa del Mondo. Lo abbiamo incontrato a Livigno fra corridori ed ex sciatori. Gente che ha lottato e lotta ancora. C’era l’ex azzurra Claudia Morandini; c’erano Mateo Trentin, Elia Viviani, Elena Cecchini fari del ciclismo italiano. C’era Carlo Beretta, ex azzurro, che fra i suoi impegni con Solowattaggio, collabora con noi di Mulatero Editore. Una foto, uno scatto che riassume un po’ i nostri mondi. Esplorati e conosciuti diversamente, amati tuttavia alla stessa maniera.
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