Giovedì 30 gennaio 2025 Mikaela Shiffrin, 99 vittorie in Coppa del Mondo, farà il suo rientro nel circuito maggiore nello slalom di Courchevel, dopo l’ultima gara disputata il 30 novembre scorso, a Killington, con annessa caduta e infortunio conseguente. In gigante.
L’americana sicuramente sarà della partita anche ai Mondiali, ma resta da capire in quale specialità: escluse le gare veloci (aveva già abbandonato la discesa, per il superG se ne riparlerà al massimo nella prossima stagione) e fatto salvo lo slalom del 15 febbraio, rimangono da sciogliere i dubbi sul gigante del 13 febbraio. Ci sarà o no? «Non sono guarita al 100%. Devo ancora lavorare sulle cicatrici e in particolare sull’aumento della tensione muscolare», ha spiegato in un’intervista a ‘Ski Racing Media’.
Nella gara del Vermont citata, a fine novembre, Shiffrin subì una lesione ai muscoli addominali che ha reso necessario un intervento chirurgico poco meno di due settimane dopo l’incidente, a causa dell’aumentato rischio di infezione. «Si è scoperto che si era formata una piccola cavità più profonda del tratto della ferita, riempita da vecchi ematomi», aveva scritto sui social la fuoriclasse del Colorado. Anche uno strappo muscolare minimo significava non riuscire a stare in piedi. Un altro problema è stato legato all’assunzione di cibo: ha dovuto seguire una dieta ad alto contenuto proteico per rinforzare i muscoli, una sorta di sfida fisica: «Non riuscivo letteralmente a infilare abbastanza cibo nello stomaco perché il gonfiore occupava molto spazio».
Nell’intervista, alla sette volte campionessa del mondo è stato chiesto anche della sua rivale per eccellenza, almeno in slalom, Petra Vlhova, per la quale i Campionati del Mondo arrivano ancora troppo presto dopo la rottura dei legamenti mediali e crociati del ginocchio destro, un anno fa: «Mi manca molto, alle gare. Manca a tutti. Mi mancano i duelli con lei, ma anche solo guardarla sciare. Allo stesso tempo, la mia speranza è che torni forte al momento giusto. Penso che si prenderà tutto il tempo che le serve», dice Shiffrin, mostrando comprensione per l’approccio di Vlhova.