Lidia Bernardi si candida il 15 ottobre nel ruolo di consigliere federale. A dire la verità Lidia è già in consiglio, dal momento che è subentrata dopo le dimissioni di Angelo Dalpez. «Da vent’anni sono nello sci club Gardena, da dodici presidente. Nella vita faccio l’insegnante di educazione fisica e fra poco andrò in pensione. Così potrò dedicarmi appieno al ruolo di consigliere federale della Fisi, ci tengo molto e sono fiduciosa per le elezioni di metà ottobre».
Bernardi è impegnata nella scuola sportiva della Val Gardena dove è la coordinatrice del programma sportivo. «Ci sono troppe poche strutture in Italia dove si concilia scuola e sport. Noi abbiamo l’esempio in Gardena che è necessario solo buona volontà e non servono finanziamenti e strutture. Basta la flessibilità dell’orario, sono sufficienti due o tre pomeriggi massimo per recuperare le ore sugli sci del mattino. Serve più che altro una svolta culturale, una nuova mentalità. Io se sarò eletta mi impegnerò per questo».
Ma non solo scuola, Bernardi guarda anche al mondo universitario. «Siamo ancora più indietro da questo punto di vista. Sarebbe utile almeno uno ski college anche in Italia. Invece su questo campo c’è ancora molto da fare…». E poi uno sguardo oltre lo sci alpino: «E’ necessario investire non solo sullo sci alpino. Investire, non solo economicamente, anche sulle altre specialità della neve. Dobbiamo far conoscere ai nostri giovani anche le altre discipline e così rinvigorire i vivai». Poi chiude: «Scendo in campo molto determinata, mi dispiace che il comitato Alto Adige mi abbia detto di non voler puntare su una donna. Per fortuna anche nella mia provincia ho diverso consenso…».