L’opening di Soelden, seppur a metà, è andato in archivio. La Coppa del Mondo è ripartita e anche Race ski magazine è pronto a tornare in edicola e nelle case degli abbonati. È entrato in distribuzione Race 172 (6 euro) che si presenta tutto nuovo. Formato diverso, carta diversa, contenuti diversi.
Un ritorno alle origini, raccontato nell’editoriale di Davide Marta, che ben spiega che cosa si nasconde a questa scelta pensata e portata avanti fin dall’estate. Negli anni scorsi abbiamo immaginato un progetto alternativo per raccontare lo sci agonistico. Volevamo introdurre elementi nuovi, lavorare sullo storytelling e la fotografia, prendendo in prestito uno stile narrativo che funziona benissimo in altri settori, sulle nostre riviste di montagna (Skialper) e di ciclismo (Alvento), per esempio. Poi ci siamo trovati davanti alla realtà: le persone ci guardavano un po’ confuse. «Race è bellissimo, ma…». Esatto, c’era questo ma, questo punto interrogativo che leggevamo sui loro volti e nei loro sguardi, che ci lasciava perplessi. Quest’estate abbiamo deciso di sederci attorno a un tavolo e discuterne: avremo preso la direzione giusta? È questo ciò che i lettori si aspettano da Race? Mettersi in discussione, valutare i pro e i contro delle scelte è un passaggio cruciale in qualunque mestiere, figuriamoci nel nostro che si chiama comunicazione e che si occupa di trasmettere valori e ispirazione, oltre che informazioni, ad altre persone.
La risposta alle nostre domande è che no, non stavamo percorrendo la strada giusta e che forse il progetto che piaceva tanto a noi non era ciò di cui ha bisogno questo settore. Già, perché lo sci agonistico va conosciuto a fondo e senza falsa modestia lo conosciamo: non è uno sport come tanti altri. È tutto così incredibilmente concentrato nelle categorie giovanili, per poi quasi trasformarsi in qualcosa di diverso in età adulta: a meno che non si diventi maestro di sci o allenatore, oppure – ipotesi ben più remota – uno sciatore professionista, non si può più definire sport. Diventa stile di vita, amore per la montagna, evasione dalla frenesia della vita lavorativa settimanale, ma non più sport. Il bug di sistema nella nostra scelta editoriale stava nell’aver equiparato la narrazione del ciclismo, dello scialpinismo, dell’arrampicata e dell’outdoor in generale a quello dello sci alpino: sport che si praticano in età adulta, che diventano passioni dominanti di persone disposte a leggere, informarsi, documentarsi, sentirsi parte di qualcosa.
Lo sci agonistico è un mondo a parte, affascinante e pieno di dinamiche uniche, fatto di tanti bambini e ragazzi, di allenatori e dirigenti, di allenamenti e gare. È un settore che offre lavoro a tante persone, che richiede investimenti importanti da parte delle famiglie, che muove grandi cifre nei bilanci degli sci club, che spesso diventano vere e proprie aziende. E dunque c’è bisogno di una cassa di risonanza autorevole per tutto questo. C’è bisogno di visibilità e di coccole, c’è bisogno di cura e amore, anche e soprattutto per le piccole cose. Abbiamo deciso di voltare pagina e di tornare a essere quello che siamo sempre stati, quello che in quasi quarant’anni di storia (eh sì, è passato un bel po’ di tempo…) ci ha portati fin qui. Meno pagine fotografiche, meno storie che vengono da lontano, più praticità. Più notizie, più facce, più nomi, più opinioni. Race è sempre stato l’organo ufficiale della passione per le gare di sci e questo deve essere. Insomma, se volevamo scappare da noi stessi, non ci siamo riusciti. Siamo sempre qua. E non potete immaginare quanto siamo contenti di esserci.
E allora cosa potrete leggere su Race 172? Abbiamo intervistato Giovanni Franzoni, al rientro dopo il grave infortunio dello scorso gennaio e dopo mesi di riabilitazione in cui per la testa gli è passato anche qualche cattivo pensiero.
YOUNG REVOLUTION – La Fisi lancia una grande novità per gli atleti più piccoli, otto format di gare per uscire dai classici schemi del gigante e dello slalom. Cosa ne pensano le società? Una panoramica a tutto tondo su questo progetto che porta la firma anche dell’ex azzurro Matteo Marsaglia.
SGUARDO ALLA POLIVALENZA – Giorgia Collomb è sicuramente un talento da non perdere di vista. Ha da poco compiuto 17 anni e i tecnici azzurri vogliono farla crescere in tutte le discipline, senza mettere da parte la velocità.
IL VIA DAL SUDAMERICA – Durante la stagione torneremo a parlare di gare giovanili, di circuito istituzionale, di risultati dai Comitati regionali e provinciali. E allora siamo partiti con un riepilogo di quanto successo tra il Cile e l’Argentina, con i tanti italiani che hanno corso in Sudamerica.
STRUTTURATI PER SPICCARE IL VOLO – Alla scoperta dello sci club Sestriere, vincitore dello scorso Memorial Fosson. Come lavorano i Ragazzi e gli Allievi della società piemontese e come viene gestito il gruppo élite.
IL GARDENA SEMPRE LEADER – La graduatoria Fisi dei civili è ancora una volta della società di Lidia Bernardi, sempre prima e orgogliosa dei propri tesserati.
Queste e tante altre novità che arrivano da ogni singolo Comitato, perché abbiamo deciso di dare una nuova forma e tornare anche in questo caso alle origini, ai tempi di Reparto Corse, quando ogni Comitato aveva il suo spazio dedicato. Un progetto tutto da scoprire, per una nuova stagione all’insegna delle novità.
Race ski magazine lo potete trovare nelle migliori edicole d’Italia oppure può essere acquistato online sul nostro shop. Se sei interessato ad abbonarti, puoi scegliere l’opzione 5 numeri oppure 10 numeri. Se sei uno sci club puoi contattarci scrivendoci una mail a redazione@raceskimagazine.it.