Il reggiano è dodicesimo a Levi nonostante i problemi al ginocchio
Ha sciato poco, dodici, tredici giorni al massimo. Una maledetta infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio destro infatti, lo ha bloccato praticamente gran parte dell’estate e dell’autunno. A Levi, l’olimpionico di Vancouver, si è presentato tuttavia con la speranza che la rifinitura di Kabdalis potesse bastare.
INTERVIENE ‘LUZZO’ MERLO – In effetti la condizione era in crescendo, ma per dirla con il fedele skiman Patrick ‘Luzzo’ Merlo, «quando metti gli sci pochi giorni, anche se sei in forma, i dubbi e le perplessità rimangono. Poi certo, ‘Razzo’ è un fuoriclasse e dai grandi bisogna sempre sapere che la ‘gara che non t’aspetti’ può essere dietro l’angolo sempre e comunque. Ha fatto una gran gara Giuliano, anche perchè ogni anno nel settore maschile cresce sempre di più la concorrenza».
SENZA FORMAGGIO IN TESTA – E Razzo? Si gode questo momento felice. Lo senti sereno, disinvolto, capisci che questa dodicesima piazza fa sapere al mondo della neve che non è finito. Anzi. I tifosi se la godono, chi lo segue dai tempi dei fasti olimpici intravede ancora quel grande campione. E chissà cosa stanno pensando i grandi capi del suo storico sponsor che non hanno più investito nel reggiano di Villa Minozzo…. Chissà.
ECCO ‘RAZZO’– Eccolo l’emiliano: «Avevo fiducia visto gli ultimi allenamenti, anche se quando ti alleni così poco non sai cosa aspettarti. Invece è arrivata una bella gara, due manche positive. E attenzione, non ho rischiato, volevo assolutamente arrivare e questo piazzamento a ridosso dei ‘top ten’ dice che sono sulla strada giusta. La cosa che più mi esalta è il fatto di aver ritrovato quelle accellerazioni che mi hanno sempre contraddistinto. Guardate la seconda manche, dopo un paio di sbavature ho ripreso il ritmo, ho accellerato, sono riuscito a fare velocità. I miei tratti distintivi sono venuti fuori di nuovo. Levi è stato un passo importante verso il ritorno fra i primi, adesso ho un mese prima di Val d’Isere per continuare il mio recupero».