Aline Danioth (pur ferma per infortunio come Beatrice Scalvedi), Melanie Meillard, Camille Rast, tutte nate tra il 1995 e il 1999, ricordando anche che Wendy Holdener è classe ’93 e Lara Gut tutto sommato ’91. Il futuro si annuncia molto roseo per la Svizzera dello sci alpino femminile, con tanti nomi talentuosi appunto, in alcuni casi (Meillard e la stessa Rast) già in grado di entrare tra le migliori dieci in gare di Coppa del Mondo. Il talento di Camille, da Vètroz, Canton Vallese, classe ’99, era già ben noto da anni e tra l’altro a Kronplatz, lo scorso gennaio, durante il gigante disputato nel circuito maggiore, Rast si era messa in luce alla grande chiudendo al nono posto e partecipando poi anche ai Mondiali di St. Moritz a livello seniores.
RAPID GATES – E lunedì 13 marzo questo talento è esploso definitivamente con il trionfo nel mondiale jr, proprio all’ultima giornata del programma femminile, nello slalom in notturna, dopo il quarto posto sfortunato in combinata, in una gara però, va detto, fortemente condizionata da pioggia, neve, umidità soprattutto nella prima manche, condizioni che hanno favorito nettamente i numeri più bassi, non a caso le atlete sul podio sono state anche le… prime tre a partire. Nulla toglie, comunque, alle qualità tecniche soprattutto della prime due classificate, i cui nomi erano da tempo sulle bocca degli allenatori. Rast, seconda dopo la prima manche vicinissima vetta, ha superato di un niente un altro talento annunciato appunto, quello della canadese Ali Nullmeyer, classe ’98 (allenata da un italiano…), in rimonta dalla quarta posizione con il miglior tempo di manche. Bronzo, come in gigante, per l’austriaca Chiara Mair, al comando a metà gara con un vantaggio minimo. Le prime tre al traguardo alla fine sono rimaste separate solo da 41 centesimi. Quarto posto per la slovena Meta Hrovat, argento in combinata alpina, staccata già di 90 centesimi, quinta la finlandese Riikka Honkanen, terza dopo la prima frazione, sesta la svizzera Nicole Good, settima la norvegese Kristin Lysdahl, ottava la croata Leona Popović, nona l’austriaca Nadine Fest e decima la tedesca Jessica Hilzinger. Nessuna azzurra purtroppo si è classificata: Lucrezia Lorenzi, quinta un anno fa a Sochi, è stata squalificata nella seconda manche, mentre Lara Della Mea, decima in gigante, e Martina Perruchon sono uscite nel corso della prima.
CAMILLE RAST – «E’ stato difficile, sì – ha ammesso la svizzera – a causa della neve. Ma la pista era molto bella. Ottima gara. Sono scesa per 29esima nella seconda manche, ho pensato solo ad andare veloce, ce l’ho fatta. Non mi rendo bene conto di quel che è successo… Dopo i quarti posti, finalmente ecco gli ori, mio e di Loïc (Meillard, NdR). Fantastico».
MINI BILANCIO – Si chiude il Mondiale junior di Aare, in Svezia, per le donne. Una rassegna molto bene organizzata sotto tutti i punti di vista, ottimo viatico in vista dei Mondiali sr. 2019. L’Italia porta a casa l’oro di Laura Pirovano in gigante, comunque un grande bottino, anche perché la trentina è stata competitiva almeno in altre due specialità (superG e combinata alpina) e in discesa ha sorprendentemente conquistato il posto fisso per la prossima edizione della Coppa del Mondo. Purtroppo non si è visto nessun grosso passo avanti, nemmeno in stagione, in slalom… Attenzione, a livello globale, alle atlete classe ’98 e ’99 rivelatesi: Fest (Austria), Hrovat (Slovenia, già a punti in Coppa del Mondo)), Nullmeryer (Canada) e, unica nata nel ’99, Rast.