La Coppa del Mondo femminile 2024-2025 è attualmente apertissima. Vero che non siamo neanche al giro di boa e che, per esempio, è stata disputata solo una discesa libera finora, quindi le velociste (con tre tappe e sei gare a gennaio) devono ancora entrare prepotentemente in gioco. E vero anche che le più polivalenti, in contumacia di Shiffrin, restano Federica Brignone e Lara Gut-Behrami, non particolarmente brillanti in quel di Kranjska Gora, ma pronte a rifarsi già a St. Anton nel prossimo weekend.
Esiste però una suggestione che potrebbe fare rima con… storia: quella della prima atleta in 59 anni in grado di conquistare la sfera di cristallo generale gareggiando solo in slalom e gigante. Può sembrare strano, ma a livello femminile non è mai accaduto prima. A livello maschile sì, con Piero Gros (1974), Ingemar Stenmark (1976-1977-1978), Alberto Tomba (1995). Non Hirscher, perché quando conquistò la classifica di Coppa del Mondo dal 2012 al 2019, Marcel gareggiò sempre almeno una volta a stagione tra superG e combinata.
A livello femminile l’austriaca Gertrud Gabl, prima della sua nazione a vincere la sfera assoluta, nel 1968-1969, fece segnare vittorie e podi solo in slalom e gigante, ma gareggiò anche in discesa libera; Lise-Marie Morerod, svizzera, nel 1976-1977 si cimentò in discesa in funzione delle combinate, ottenendoci due podi, e lo stesso fece Tamara McKinney, prima americana a conquistare la Coppa del Mondo, nel 1982-1983. Deborah Compagnoni, per fare un esempio, finì quarta nella classifica generale sia al termine della stagione 1996-1997 (un solo superG disputato, senza andare a punti, poi solo slalom e gigante), sia nel 1997-1998 (e in questo caso gareggiò solo in gigante e slalom) sfiorando quota 1000 punti, ma terminando comunque lontana dal vertice.
Torniamo ai giorni nostri. Camille Rast, svizzera, Zrinka Ljutic, croata (entrambe in futuro si cimenteranno almeno in superG) e Sara Hector (svedese) provano dunque a scrivere un copione nuovo. L’impresa è molto difficile, ovviamente, al limite dell’impossibile. Forse più una provocazione. Gut-Behrami e Brignone hanno le carte in regola per giocarsi la Coppa, e Goggia rimane più di una suggestione. Ma l’annata agonistica è iniziata in maniera particolare, tra infortuni e novità al vertice; le gare non sono equamente distribuite nelle varie specialità, non sono nemmeno tante essendo stagione di Mondiali e tre competizioni tra l’altro sono già state cancellate. A oggi restano da disputare 7 discese, 6 superG (più eventualmente un recupero), 4 giganti (più eventualmente due recuperi), 5 slalom. Come si vede, mancano più gare veloci che tecniche e quindi Gut, Goggia e Brignone restano le più papabili.
Attualmente, però, Ljutic, Hector e Rast, in quest’ordine, occupano i primi tre posti in classifica, con 456, 447 e 433 punti. Brignone, Gut e Goggia inseguono a 319, 309, 285 rispettivamente. Restano loro le principali favorite, ma il rendimento delle tre slalom-gigantiste è alto. E le gare veloci, si sa, sono più soggette a cancellazioni. Considerando che la quota vittoria sarà ben più bassa rispetto ai 1.716 punti di Gut nel 2023-2024, nulla è impossibile. Sarebbe un’impresa clamorosa, nel caso. Non resta che ricordare come Sara Hector stia tenendo una media molto alta di 74 punti a gara in gigante, Ljutic e Rast sono rispettivamente a 62 e 60, in slalom. Non succede. Ma se succede… sarà storia!