Marco Rigat ha studiato un nuovo sistema di trasmissione delle forze
Inauguriamo una nuova sezione del portale internet dedicata ai materiali da gara di alto livello e alle soluzioni innovative per migliorare le prestazioni. A giorni saranno pubblicati sul sito i test degli sci da gara da slalom e gigante e degli scarponi racing in commercio per la stagione 2009/2010, ma via via inseriremo presentazioni e test dei prodotti più d’avanguardia.
Iniziamo con le piastre ‘Powerplate’, un’idea del vulcanico Marco Rigat, maestro di sci e allenatore di San Sicario, una delle località olimpiche dell’Alta Valsusa, dove da anni la sua famiglia gestisce un punto vendita molto tecnico. Attualmente già sono in commercio e Marco sta lavorando alacremente con un team di testatori per perfezionare il prodotto in tutte le sue varianti.
I primi risultati sembrano davvero stupefacenti.
«Tutti quelli che l’hanno testata ne sono rimasti sorpresi. Il giudizio peggiore che ho ricevuto è stato di un solo sciatore che mi ha semplicemente detto di essersi trovati bene, mentre tutti gli altri hanno voluto soffermarsi sulle notevoli sensazioni avvertite» ci ha spiegato lo stesso Marco. Ma di cosa si tratta nello specifico? «Sono piastre in materiale plastico ad alta densità, disegnate secondo un progetto totalmente innovativo, che convoglia le forze scaricata dallo sciatore sui fianchi dello sci, quindi sulle lamine, invece di disperderla su tutta la struttura dello stesso sci. Si tratta di una rivoluzione concettuale nella trasmissione degli impulsi, che garantisce fin dalle prime curve una maggiore precisione, rapidità di inversione ed efficacia nella presa di spigolo».
Le Powerplate sono disponibili sia sotto forma di piastra continua, che ‘spezzate’ in due rialzi, nelle versioni da 10, 12 e 15 mm, nei modelli da slalom, gigante, e discesa libera. Contrariamente alle altre piastre disponibili sul mercato, non è preferibile avere una piastra continua da gigante o da discesa libera e invece spezzata da slalom, ma per questo tipo di scelta ci sono criteri del tutto nuovi. Diversi atleti, insomma, per ogni singola disciplina possono preferire i rialzi spezzati, mentre altri la piastra intera. Questa scelta dipende sostanzialmente dalla rigidità dello sci in uso e dalla potenza dell’atleta. Peraltro, in base ai recenti test, la piastra intera va molto bene da slalom e i rialzi spezzati van molto bene da gigante. «Stiamo già lavorando su nuovi prototipi e nuovi materiali: ci interessa far capire a tutti gli atleti, ma anche sciatori di buon livello, che dietro questo progetto c’è una reale innovazione, che porta benefici immediati nelle prestazioni e nella sciata». Insomma, idee interessanti, che Marco ci tiene a sottolinare «estremamente tutelate dal punto di vista della proprietà intellettuale».
Ma la produzione di Marco Rigat non si ferma qui: sta studiando un nuovo sistema di attacco per lo sci alpino, con un puntale che lavora in modo del tutto nuovo, con le ganasce interna ed esterna gestite da molle indipendenti. Inoltre sarà presto commercializzato un attacco versatile, adatto per lo sci alpino, lo scialpinismo e il telemark. «È un mio vecchio ‘pallino’, fin da quando gareggiavo nella Coppa del Mondo di telemark – ha spiegato ancora Marco. – Si tratta di un attacco ultraleggero da scialpinismo, che però può essere calzato anche con scarponi da sci alpino o telemark, per un utilizzo freeride oppure sulle piste battute». Insomma: l’obiettivo di Marco Rigat è di innovare il settore sci in generale e giudicando dai riscontri dei testatori, sembra essere sulla strada giusta. Per ogni tipo di informazione, per testare le piastre o semplicemente per saperne di più, si può visitare il sito www.r3i.biz, oppure inviare una mail all’indirizzo info@r3i.biz o telefonando al numero 0122 811564.